
Il 22 novembre scorso, CariFerrara, Banca Marche la cui vicenda va avanti da oltre due anni, Banca Etruria e CariChieti, le quattro banche commissariate da mesi e il cui destino era in bilico, sono state salvate dal Consiglio dei Ministri, che si è riunito in via eccezionale di domenica pomeriggio, dando il via libera a un decreto legge mirato. Si tratterebbe di un provvedimento che, spiega il Governo, “consente di dare continuità all’attività creditizia – e ai rapporti di lavoro – tutelando pienamente i correntisti”.
Non ne sono per nulla convinti, però, proprio piccoli risparmiatori e correntisti, che in queste ore stanno prendendo d’assalto le caselle email dei parlamentari PD e non risparmiano critiche dirette, come spiega Donella Mattesini, senatrice dem e già vicesindaco di Arezzo, dove ha sede proprio Banca Etruria (della quale è stato vicepresidente il padre del ministro Boschi): “Quando esco, la sento per strada la fatica, la rabbia. Persone che hanno perso tutto, i risparmi di una vita. Sì, temo contestazioni alle nostre iniziative”.
“Ho perso trentamila euro, la metà dei risparmi di una vita. All’Etruria mi hanno fatto vedere un foglio, dei miei soldi non resta niente”, è l’accusa di un correntista, mentre un altro aggiunge: “Siamo le vittime di quel decreto non riesco più a dormire da giorni. Mi hanno preso i soldi che mi aveva lasciato mio padre”. Sulla vicenda è intervenuto anche Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, che ha chiesto al governo di rivedere il decreto legge: “I punti critici, per quello che ho potuto appurare anche avvalendomi della collaborazione gratuita di esperti, sono principalmente tre: i parametri di svalutazione delle sofferenze bancarie; il tempo trascorso prima di intervenire per la soluzione della crisi; l’efficacia della vigilanza di Banca d’Italia su quanto stava accadendo”.
“Angoscia e disperazione”
“Ho visto angoscia vera e disperazione. Si tratta di persone che in buona fede, non per speculare, hanno accolto consigli per investire risparmi, tfr, liquidazioni, fidandosi del bancario sotto casa e ora hanno perso i risparmi della vita” – ha spiegato il deputato dem Walter Verini, che nelle scorse ore è stato in Umbria – “Per carità, il governo ha fatto un decreto utile perché sennò la situazione sarebbe stata più drammatica e questi signori oltre ad obbligazioni e azioni avrebbero visto intaccati i depositi, i conti correnti. Ora stiamo lavorando su un emendamento per venire incontro a questa situazione”.
Situazione tesa anche nelle Marche, come rileva la deputata Alessia Morani: “Il clima è di nervosismo enorme e gli azionisti sono arrabbiati. Difficile non condividere la rabbia. Io pure consiglio azioni giudiziarie a chi ha combinato il disastro, ma il Pd che c’entra? Noi stiamo cercando di correggere il decreto del governo che comunque sarebbe stato peggio se non ci fosse stato”.
GM