Sgombera campo rom dalla sua proprietà: “Hanno provato ad uccidermi”

Alessandro Lucia Sgombero Campo Rom
Alessandro Lucia (Facebook)

Alessandro Lucia è un imprenditore bolognese di 35 anni che ha visto sorgere un campo nomadi proprio nella sua proprietà. Ignorando qualsiasi legge e norma civile i rom si sono insediati in un terreno nella periferia di Bologna ben consapevoli si trattasse di un’area privata.

La zona in questione è l’ex consorzio agrario di via Mattei, un’enorme struttura abbandonata da anni e ignorata anche dall’amministrazione comunale che non ha mai agito lasciando che rom, clandestini di varie etnie e spacciatori la occupassero quasi totalmente rendendola una zona franca in cui compiere ogni tipo di reato restando impuniti. Alessandro Lucia non ce l’ha più fatta a sopportare una situazione del genere, ha contattato la proprietà dell’immobile e dopo estenuanti trattative con il Comune ne è stato nominato custode giudiziario. All’atto di nomina ha promesso lo sgombero anche se molti gli consigliavano di lasciare perdere visto i rischi che avrebbe corso. “Non c’è un negozio qui vicino – racconta Alessandro – che non abbia subito un furto. Non potevo più sopportare un simile degrado. E così ho deciso di agire. Ho fatto 8 mesi di appostamenti per pianificare lo sgombero. Sapevo quando rientravano la sera e a che ora uscivano la mattina per andare a fare l’accattonaggio”.

Così al momento giusto ha deciso di entrare in azione, con un gruppo di amici è entrato all’alba nell’accampamento e ha buttato giù tutto. Che fosse una cosa pericolosa lo sapeva e quello che ha dovuto subire dopo lo dimostra. I rom e tutti gli altri clandestini che abitavano quel luogo stanno facendo di tutto per riprenderselo. Lui presidia giorno e notte e ha già subito tre aggressioni. Nell’ultima, la più violenta, ha anche rischiato di morire: “Ero in sella allo scooter e ho visto un gruppo di rom che accerchiava un mio amico. Gli ho lanciato la moto addosso. A quel punto mi hanno circondato, erano più di dieci. Uno di loro mi ha colpito con una spranga di ferro sulla testa. Sono caduto a terra sanguinante. Con la coda dell’occhio ho visto un altro rom prendere un masso per spaccarmelo in testa. Sono riuscito a evitarlo d’istinto”.

Nonostante questo episodio lui non ha intenzione di mollare e come racconta a Il Giornale è pronto a difendersi nuovamente, anche ad “uccidere per non essere ucciso”.

F.B.