
Un gruppo di medici della Cleveland Clinic, in Ohio, avrebbe avviato le sperimentazioni per il trapianto di utero negli uomini. A guidarli, la dottoressa Karine Chung, la quale ha sostenuto: “Non ci sono così tante differenze tra l’anatomia maschile e quella femminile. La mia ipotesi è che tra cinque, dieci anni o forse prima, anche per gli uomini sarà possibile portare a termine una gravidanza e partorire”. Insomma, quello che Ivan Reitman aveva portato sul grande schermo con la pellicola ‘Junior’ già nel 1994, tra qualche anno potrebbe divenire realtà.
“Se è vero che le donne hanno la vascolarizzazione necessaria ad alimentare l’utero con il sangue, legamenti pelvici che permettono di supportare un utero, una vagina e la cervice uterina, per far sì che anche l’uomo possa sperimentare il parto, è possibile fissare il ramo di un grande vaso sanguigno, come l’arteria iliaca interna, all’utero trapiantato”, ha proseguito il medico, concludendo: “Attraverso una terapia ormonale, inoltre, si potrebbe diminuire il testosterone e introdurre progesterone ed estrogeni necessari a preparare l’utero alla gravidanza”.
Ma nel mondo scientifico è già dibattito e il dottor Arthur Caplan, direttore di etica medica persso la NYU School of Medicine, retoricamente si domanda: “Le persone lo desiderano veramente? Non credo che il trapianto uterino per gli uomini sia una priorità, soprattutto se si considerano le scarse risorse economiche a disposizione”.