Investito al semaforo: “Quell’auto non poteva passare da lì”

Vincenzo Veneziano (websource)
Vincenzo Veneziano (websource)

Sono molti i dubbi sulla dinamica dello schianto che ha provocato la morte di Vincenzo Veneziano, deceduto venerdì pomeriggio nell’incidente stradale davanti al deposito Actv di via martiri della Libertà, a Mestre. Un fascicolo d’indagine è stato aperto nelle scorse ore dal pm Lucia D’Alessandro, che ha disposto la consegna della salma alla famiglia senza autopsia, anche se chiesto contestualmente una perizia tecnica per far luce sulla dinamica che ha portato al decesso del 21enne mestrino.

Sembra infatti che il giovane sia passato al semaforo nonostante il rosso, ma contestualmente la Fiat 500 Lounge, con a bordo due donne, che lo ha investito probabilmente ha compiuto una manovra che non poteva effettuare. Spiega Alfredo Pipino, componente dell’Utl, Unità Territoriale Locale: “Bisogna andare con i piedi di piombo prima di addossare eventuali responsabilità. È noto che quella svolta possono compierla solo i mezzi di linea e non le auto come quella delle due donne su cui si è schiantato il ragazzo. Anche i veicoli di servizio fanno il giro perché, qualche tempo fa, un funzionario è stato multato proprio per aver effettuato quella manovra riservata solo ai bus”.

Ha proseguito Pipino: “Non voglio strumentalizzare la morte di un ragazzo, ma siamo di fronte ad una questione di sicurezza che, anche come organizzazione sindacale, avevo lamentato da tempo con una lettera inviata alla direzione in cui segnalavo che gente estranea entrava senza titolo con la propria auto in Actv. E così, da quanto ho potuto capire, è avvenuto anche venerdì sera”. Il funzionario ha altresì ricordato che le due donne sono dipendenti della ditta che ha in appalto le pulizie del deposito “e come loro tanti altri fanno da tempo la stessa manovra, anche più volte al giorno. Ora, è doveroso da parte della direzione dell’azienda fare chiarezza su chi può e chi non può entrare. E dire che la svolta al semaforo che diventa rosso solo con il peso del bus, non è consentita alle auto”.

L’intervento dell’assessore

Sulla vicenda è intervenuto anche l’assessore alla Mobilità Renato Boraso: “Chiederò un incontro con l’azienda per valutare se non sia il caso di sfruttare la rotonda che collega la zona di Campalto e che si trova a un centinaio di metri in modo da evitare che autobus o altri veicoli attraversino la carreggiata arrivando da San Giuliano. Questa è una tragedia che ci ha toccato tutti. Dialoghiamo ogni giorno con la municipalità per cercare di rendere sempre più sicura via Martiri. Fatti come questo non devono più accadere”.

 

GM