
Sfortunato intervento chirurgico all’ospedale Ca’ Foncello di Treviso, dove il trapianto di un rene non è andato a buon fine. I protagonisti della vicenda sono una signora di 70 anni e il figlio 50enne: si preparavano da mesi all’intervento, ma quando è giunti il momento del trapianto, qualcosa non è andata per il verso giusto e quindi il rene non è più utilizzabile. Madre e figlio stanno comunque bene, solo che la donna vivrà con un solo rene e il 50enne sperando di evitare la dialisi.
Ha spiegato il direttore generale dell’Ulss 9 Giorgio Roberti: “In nome della trasparenza che è uno dei fondamenti del nostro agire aziendale, ho ritenuto che doveva essere l’Azienda in prima persona a comunicare quanto accaduto. Una complicanza intraoperatoria, rara ma possibile anche nei sistemi più sofisticati, immediatamente successiva al trapianto ha vanificato l’intervento e con esso il gesto della signora verso il figlio”.
“Si tratta del primo evento con queste caratteristiche nella storia dei trapianti di rene al Ca’ Foncello” – ha ha aggiunto Roberti – “Storia cominciata nel 1977 e che conta fino ad oggi oltre 1300 trapianti, senza immediate complicanze chirurgiche”. Il direttore ha sottolineato: “Nel grande dispiacere e nella partecipazione per la vanificazione di un così importante gesto di generosità, questi dati storici e la grande esperienza e competenza dei nostri professionisti ci confortano nel fatto che i nostri reparti garantiscono un alto livello qualitativo al servizio della Comunità”. In ogni caso, “la signora ed il figlio saranno seguiti e troveranno nell’Azienda Ulss 9 sempre un riferimento”.
GM