
“Ridurre al 3% i dividendi di Bankitalia che vanno di norma ai soci privati, peraltro banche controllate e in conflitto di interessi, e destinare le risorse, circa 200 milioni, a dare un primo sollievo agli obbligazionisti ingannati”, questa la proposta del Movimento 5 Stelle per risolvere la questione delle obbligazioni subordinate dei quattro istituti bancari oggetto del decreto “salvabanche” licenziato dal governo il 22 novembre scorso.
Come noto, CariFerrara, Banca Marche la cui vicenda va avanti da oltre due anni, Banca Etruria e CariChieti, le quattro banche commissariate da mesi e il cui destino era in bilico, sono state salvate dal Consiglio dei Ministri, che si è riunito in via eccezionale di domenica pomeriggio, dando il via libera a un decreto legge mirato. Si tratterebbe di un provvedimento che, spiega il Governo, “consente di dare continuità all’attività creditizia – e ai rapporti di lavoro – tutelando pienamente i correntisti”.
I pentastellati hanno previsto tra le altre proposte “di trasformare le obbligazioni azzerate in azioni della bad bank, in modo che i sicuri profitti di quest’ultima vadano ai risparmiatori. Infine, in subordine, proponiamo anche un credito di imposta al 100% per un recupero integrale delle minusvalenze, coperto con la riduzione della deducibilità degli interessi passivi delle banche”. Inoltre “abbiamo insistito sull’utilizzo del Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) e il governo ci ha posto il problema della contribuzione obbligatoria che farebbe incorrere lo strumento nella tagliola Ue degli aiuti di Stato”.
Spiega il gruppo alla Camera del Movimento 5 Stelle: “Ricordiamo che anche il Fondo di risoluzione di cui si serve il salva-banche ha lo stesso inconveniente. E soprattutto ricordiamo che il Fitd ha modificato lo statuto e ha introdotto una sezione a contribuzione volontaria che risolve il nodo regolamentare. Il Fondo di tutela era pronto a intervenire e invece si è scelta un’altra soluzione, molto più dolorosa. Ora speriamo si possa rimediare al pasticcio senza toppe e senza le solite mancette che lasciano solo l’amaro in bocca”.
GM