
L’attesa è finita: poco fa, Papa Francesco ha aperto la Porta Santa, alla presenza del Papa emerito Benedetto XVI, dando inizio al Giubileo che si concluderà il 20 novembre del 2016. Particolarmente toccante è stato proprio il momento dell’abbraccio tra i due Papi. Si chiude così un percorso preparatorio iniziato nove mesi fa: era infatti il 13 marzo di quest’anno, quando Papa Francesco annunciava l’intenzione di indire un Anno Santo straordinario della misericordia; un mese dopo – l’11 aprile – il Giubileo veniva ufficializzato dalla consegna della “Bolla Misericordiae Vultus”, letta alla presenza del Papa davanti alla Porta Santa chiusa della Basilica di San Pietro.
Nell’omelia tenuta in Piazza San Pietro, Papa Francesco ha voluto ricordare la figura della Madonna, in occasione della Solennità dell’Immacolata Concezione, che “esprime la grandezza dell’amore di Dio. Egli non solo è Colui che perdona il peccato, ma in Maria giunge fino a prevenire la colpa originaria, che ogni uomo porta con sé entrando in questo mondo”. Ha rilevato il Pontefice: “La pienezza della grazia è in grado di trasformare il cuore, e lo rende capace di compiere un atto talmente grande da cambiare la storia dell’umanità”.
Papa Francesco ha proseguito: “Questo Anno Straordinario è anch’esso dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente”. Il Pontefice ha aggiunto ancora: “Dobbiamo anteporre la misericordia al giudizio, e in ogni caso il giudizio di Dio sarà sempre nella luce della sua misericordia. Attraversare la Porta Santa, dunque, ci faccia sentire partecipi di questo mistero di amore, di tenerezza. Abbandoniamo ogni forma di paura e di timore, perché non si addice a chi è amato; viviamo, piuttosto, la gioia dell’incontro con la grazia che tutto trasforma”.
Il ricordo del Concilio Vaticano II
Il Papa ha infine ricordato che cinquant’anni fa si concludeva il Concilio Vaticano II, definito: “Un vero incontro tra la Chiesa e gli uomini del nostro tempo. Un incontro segnato dalla forza dello Spirito che spingeva la sua Chiesa ad uscire dalle secche che per molti anni l’avevano rinchiusa in sé stessa, per riprendere con entusiasmo il cammino missionario”. Dice il Pontefice: “Era la ripresa di un percorso per andare incontro ad ogni uomo là dove vive: nella sua città, nella sua casa, nel luogo di lavoro”.
“Una spinta missionaria, dunque, che dopo questi decenni riprendiamo con la stessa forza e lo stesso entusiasmo”, sottolinea dunque Papa Francesco, che conclude: “Il Giubileo ci provoca a questa apertura e ci obbliga a non trascurare lo spirito emerso dal Vaticano II, quello del Samaritano, come ricordò il beato Paolo VI a conclusione del Concilio. Attraversare oggi la Porta Santa ci impegni a fare nostra la misericordia del buon samaritano”.
Fotogallery: l’apertura della Porta Santa (foto Vincenzo Pinto/Getty Images)
GM