
In caso di attentato durante questo Giubileo blindatissimo non ci sarebbe posto per le vittime. Una visione piuttosto negativa ma alquanto reale stando alla situazione dell’obitorio del Policlinico Umberto I. A lanciare l’allarme sul rischio di un vero e proprio caos nella più catastrofica delle ipotesi, sono stati nei giorni scorsi i vertici del Policlinico e dell’università La Sapienza, dalla quale dipende il dipartimento di Medicina legale. Il direttore generale dell’Umberto I, Domenico Alessio, e il rettore Eugenio Gaudio hanno inviato una lettera al presidente dell’Ama Daniele Fortini, al commissario straordinario del Campidoglio Francesco Paolo Tronca, al prefetto Franco Gabrielli e, per conoscenza, al capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone. Il messaggio inviato recitava così: “Ovviamente l’augurio è che non accada nulla – spiega Domenico Alessio – ma ciò non ci esime dal predisporre, con la massima accortezza, tutte le misure dovute. Attualmente, molti dei 150 posti dell’unico obitorio comunale di Roma, quello di piazzale del Verano, sono occupati da cadaveri che non dovrebbero essere lì”.
Le cause
Dietro i ritardi nello smaltimento delle salme ci sarebbe un contenzioso con l’Ama, responsabile anche dei servizi cimiteriali. Dovrebbero essere gli addetti dell’azienda comunale ad attivare la polizia mortuaria e a procedere al seppellimento, ma questa attività non è stata più espletata dal luglio scorso. “Noi finora ci siamo fatto responsabilmente carico, a nostre spese, della custodia e conservazione delle salme che hanno già ricevuto il nulla osta della magistratura ai fini della sepoltura –ribadisce il direttore generale – ma tale situazione non può continuare: occorre liberare le celle frigorifere subito, senza ulteriori indugi, in modo da ottenere la disponibilità di una settantina di posti, utili a fronteggiare qualsiasi evenienza. L’allarme è alto, va fatto tutto il possibile”.
La possibilità di nuovi locali
E’ necessario un intervento tempestivo del Comune sulla municipalizzata, visto che la convenzione stipulata dieci anni fa dall’Ama con il dipartimento di Medicina legale è ampiamente scaduta, e sono scadute pure le relative proroghe. Due sono le strade suggerite dal dg del Policlinico : “il rinnovo della convenzione o una nuova gara d’appalto. La situazione è paradossale: nei mesi scorsi abbiamo ristrutturato l’obitorio, rendendolo pienamente funzionante e sicuro, e ora che la struttura ha raggiunto standard di qualità tra i più alti d’Europa gli enti preposti non la mettono in condizione di garantire al meglio un servizio essenziale per la città. Confidiamo nella sensibilità del commissario straordinario, affinché risolva una problematica tanto rilevante, di pubblico interesse”. Nelle ultime ore le acque sembrano essersi smosse, probabilmente grazie alla comunicazione inviata anche a Piazzale Clodio. “L’Ama due giorni fa ci ha fatto sapere di voler collaborare, di essere pronta a mettere a disposizione la polizia mortuaria – conclude il direttore – e questo è un primo passo. Ora ci aspettiamo fatti concreti, al più presto. In caso contrario, ci vedremo costretti a refrigerare un ulteriore locale dell’obitorio, che sia in grado di ospitare tra le 50 e le 70 salme”.
Roberta Garofalo