
La Commissione europea potrebbe decidere di avviare la procedura di infrazione contro tutti i Paesi di primo arrivo dei migranti. La notizia trapela da fonti di Bruxelles, che sottolineano: “Se entro le prossime ore non interverranno sostanziali novità, giovedì prossimo scatterà quindi la messa in mora dell’Italia”. Oltre al nostro Paese sono a rischio la Croazia, la Grecia e Malta, per una “non corretta applicazione del regolamento europeo”, che prevede che vengano raccolte le impronte digitali a tutti i migranti. Si tratta dunque di “un atto dovuto” a causa del “mancato rispetto” da parte dell’Italia – e non solo – di alcune delle disposizioni previste dal regolamento Eurodac.
Non ci sta all’ipotesi che venga aperta una procedura di infrazione il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che attacca: “Noi per il lavoro svolto meritiamo solo un grazie dalla Ue. Speriamo che non si apra alcuna procedura di infrazione sulla registrazione dei migranti in Italia, se ciò dovesse accadere sarebbe una scelta del tutto irragionevole e fuori dal tempo e dalla storia”. Alfano, che ha tenuto un intervento alla IV Lectio Magistralis dal titolo “Limes Europae – Le frontiere esterne dell’Unione europea” nella sala Aldo Moro di Montecitorio, prosegue: “Sarebbe un atto del tutto incomprensibile che farebbe prevalere l’Europa della burocrazia, che favorisce i populisti”.
“Siamo già in campo con 1 dei 6 hot spot e speriamo che l’Europa si dia una mossa per quando riguarda le procedure di ricollocamento con la redistribuzione e con i rimpatri degli irregolari. L’Europa non può chiedere a noi tutti gli hot spot se non si da una mossa, sono due percorsi paralleli”, rileva ancora Alfano, che poi conclude: “L’Europa deve essere senz’altro migliorata ma non può essere abbandonata al suo destino. Da quando c’è l’Europa c’è la pace”.
GM