
Alessia Rosati sparì nel nulla il 23 luglio 1994, dopo aver passato una giornata con la sua amica Claudia, la stessa che qualche giorno dopo ha ricevuto una lettera in cui la giovane le confida di avere incontrato una vecchia amicizia e di voler viaggiare per l’Europa in compagnia di questa persona. La sparizione di Alessia Rosati è stata messa in relazione a quella di Emanuela Orlandi. Infatti, secondo la confessione dell’uomo che si era già autoaccusato del rapimento della figlia del messo pontificio, Marco Fassoni Accetti, anche Alessia fu irretita per un’azione di ricatto, ma poi sparì sul serio.
Nelle scorse ore il padre della giovane, Antonio Rosati, rileggendo quella lettera, spiega che al suo interno vi sono delle precise richieste di aiuto rivolte da Alessia ai suoi familiari. Secondo il padre, nella lettera ci sono almeno due incongruenze. La ragazza infatti scriveva: “Lunedì sarei dovuta partire per quel paese di m…a», cioè Bazzano, vicino Spoleto, dove i Rosati avevano una casetta; “mi dispiace che non ci vediamo, ma tanto sarebbe rimasta solo domenica”scriveva Alessia. Antonio Rosati sostiene che in questa frase ci sono due errori non fortuiti: il giorno della scomparsa, il 23 luglio, era in realtà un sabato, e il padre esclude di aver mai fatto l’ipotesi di lasciare Roma 48 ore più tardi. “Noi eravamo i soli a poter capire che lo sbaglio sui giorni della villeggiatura non poteva essere casuale. All’epoca ero ancora in servizio come vigile urbano e non sarei mai partito per le ferie di lunedì. Staccavo il sabato alle 14, caricavamo le macchina e via, il giorno stessi. Per questo mi pare strano che mia figlia abbia avuto una disattenzione del genere. Con quella lettera, quasi certamente, Alessia ci voleva dire ben altro: attenti, non credete a ciò che scrivo, la verità è che ho bisogno di aiuto”.
Ora il genitore di Alessia spera che sulla vicenda possa essere fatta chiarezza: “Attendiamo risposte dalla magistratura, l’unica a poter accertare quanto ci sia di vero in ciò che emerso negli ultimi tempi. Gli estremi per aprire un’inchiesta sulla fine di mia figlia, del resto, mi pare ci siano tutti”.
GM