
“I missili Kalibr e i razzi da crociera A-101 possono essere armati sia con testate convenzionali sia con testate speciali, cioè quelle nucleari. Certamente nulla di questo è necessario nella lotta ai terroristi, e spero che non sarà mai necessario”, lo ha affermato il presidente russo Vladimir Putin, discutendo dell’operazione militare in Siria con il ministro della Difesa, Serghiei Shoigu, a poche ore dall’attacco missilistico in cui per la prima volta è stato utilizzato il sottomarino Rostov-on-Don, dislocato nel Mediterraneo e armato con missili cruise 3M-54 Kalibr.
Intanto, il portavoce del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, Ibrahim Kalin, accusa il Cremlino sostenendo che “solo il 9-10% dei bombardamenti aerei russi in Siria ha colpito Daesh“, mentre “il restante 90% ha colpito le forze di opposizione moderata”. Per Kalin, inoltre, “la Turchia ha i canali diplomatici per risolvere la crisi con la Russia” dopo l’abbattimento del jet russo avvenuto nelle scorse settimane. La situazione tra i due Paesi è davvero molto tesa, tant’è che Putin non aveva utilizzato mezze misure contro il governo di Ankara: “Se qualcuno pensa che la reazioni della Russia saranno limitate alle sanzioni commerciali, si sbaglia di grosso”.
Secondo Putin, “la cricca al governo in Turchia continuerà a pentirsi di ciò che ha fatto, non se la caverà con i pomodori. Non dimenticheremo mai chi ha sparato alla schiena dei nostri piloti”. Poi, nel suo intervento aveva distinto tra i turchi, un “popolo buono, operoso e di gran talento”, del quale la Russia è amica e quella che ha definito “l’attuale cricca al potere”, ovvero il partito del presidente turco Recep Tayyp Erdogan, che il capo del Cremlino non ha mai citato direttamente.
La Russia accusa anche le autorità turche di arrestato e poi espulso un gruppo di giornalisti che stavano svolgendo un lavoro di inchiesta sul traffico di petrolio dello Stato islamico verso la Turchia. Si tratta del reporter Alexander Buzaladze e della sua troupe, del programma “Inviato speciale dell’emittente ‘Rossya 1 Tv”. Il ministero degli Esteri di Mosca ha condannato “con forza l’azione illegale delle autorità turche. Questo comportamento nei confronti dei media è del tutto inaccettabile”.
GM