
La storia del pensionato di 68 anni, ex operaio dell’Enel, che si è tolto la vita impiccandosi per aver perso 100 mila euro, tutti i risparmi di una vita, a causa del provvedimento del governo per il salvataggio delle banche in fallimento, sta destando sgomento e rabbia in tante persone. Innanzitutto la moglie di Luigino D’Angelo, colei che ha ritrovato il corpo esanime del marito. La donna ha dichiarato: “Andrò avanti? Se ce la farò”. Poi ci sono le importanti parole del segretario generale della conferenza episcopale italiana Nunzio Galantino: “Speriamo che questo faccia riflettere un po’ tutti quanti noi a non misurare la vita e il progresso della civiltà soltanto col Pil”. Sul tema è intervenuto anche Renzi, uno dei principali “imputati” in questa vicenda, almeno secondo l’opposizione e le associazioni dei consumatori. Il premier ha detto: “Si tratta di un episodio gravissimo, e il rischio maggiore è quello dell’emulazione. Per tale motivo è importante ricordare a chi in questi giorni ha perso tutti i risparmi a causa del salvataggio delle 4 banche, che non tutto è perduto, e che esistono azioni legali come quella avviata dal Codacons che mirano al recupero integrale degli investimenti”.
L’elemento più importante al momento però è la decisione del pm Alessandra D’Amore che ha deciso di procedere contro ignoti per istigazione al suicidio, proprio come chiedeva il Codacons: “Chiediamo alla Procura di Civitavecchia di aprire un’indagine sulla base dell’art. 580 del Codice Penale, volta ad accertare eventuali responsabilità di terzi nel suicidio del pensionato – afferma il Presidente Carlo Rienzi – In particolare vogliamo sapere se eventuali comportamenti di organi pubblici o soggetti privati abbiano potuto in qualche modo contribuire al tragico gesto, spingendo l’uomo alla disperazione e quindi al suicidio”.
F.B.