
Scelta a sorpresa dell’Italia, che ha di fatto teso la mano alla Russia, chiedendo di aprire il dibattito sulle sanzioni e di evitare il rinnovo automatico delle misure economiche decise contro Mosca per la crisi ucraina. In sostanza, il governo Renzi ha fatto ciò che da mesi chiede la Lega Nord e che di recente ha sollecitato anche Luigi Di Maio del Movimento 5 Stelle. Era stato Vladimir Putin, incontrando il premier a Expo, a sottolineare come il danno economico determinato dalle sanzioni fosse molto grave per l’Italia: “Le imprese italiane vedono un miliardo di euro bloccato pur avendo contratti già siglati”.
Nelle scorse ore, è arrivata la presa di posizione del governo: “Abbiamo chiesto una discussione sulla materia”, ha detto Tiziana D’Angelo, portavoce per la rappresentanza italiana presso la Ue. La notizia, riportata dalla Reuters, è stata poi confermata dall’Ansa, che cita fonti di Bruxelles. Sottolinea Marcello Foa sul suo blog che tiene sul sito de ‘Il Giornale’: “Non si sa che cosa abbia indotto Renzi a un gesto senza precedenti per audacia: forse ha ceduto alle pressioni degli ambienti economici italiani, a partire dall’industria agroalimentare, che stanno subendo ingenti perdite economiche a causa delle controsanzioni decise dal Cremlino”.
Una parziale risposta a questo interrogativo è arrivata nelle scorse ore dal ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov, che ha evidenziato la disponibilità di Mosca ad aiutare l’Italia “a risolvere il problema della Libia”. Sottolinea l’esponente del Cremlino: “Io capisco quanto sia importante per l’Italia il problema libico sia per motivi geografici che storici. Noi confermiamo la nostra comprensione e siamo pronti ad aiutare a risolvere il problema. E questo lo ha detto Putin nell’incontro con Renzi a settembre. Ci sono già stati cinque incontri tra loro, sempre buoni, in un’atmosfera di comprensione reciproca”.
GM