“L’untore” di Roma ha contagiato anche due uomini

Lotta all'Aids (FAROOQ NAEEM/AFP/Getty Images)
Lotta all’Aids (FAROOQ NAEEM/AFP/Getty Images)

Si allunga la lista delle persone contagiate da Valentino, un 30enne romano che sapeva di essere sieropositivo dal 2006 al 2014 ma ha continuato a pretendere e ottenere rapporti sessuali non protetti con diverse donne e per questo motivo è stato arrestato con l’accusa di “lesioni personali gravissime e insanabili”. Il giovane ha contagiato quindici partner e, indirettamente, anche due uomini, vale a dire gli attuali compagni di due delle donne infettate.

A inizio mese, in concomitanza con la giornata mondiale per la lotta all’Aids, un appello era giunto dalla trasmissione di Raitre ‘Chi l’ha visto?’: “Ragazze, se avete fatto sesso con un ragazzo che si chiama Valentino. T, contattateci subito”. E tante sono le vicende personali denunciate, come quella di una 29enne che racconta: “Mi sono resa conto di essere sieropositiva quest’anno. Per mesi ho scavato nel mio passato per capire quale potesse essere la fonte del contagio. Poi qualche giorno fa ho letto dell’arresto di Valentino, un ragazzo con il quale ho avuto una breve storia nove anni fa, nel 2006, e ho capito. Tenetelo in carcere”.

Un’altra ragazza denuncia: “Amava il sesso naturale e visto che eravamo giovani mi sembrava bello così. Adesso ho scoperto che ho trasmesso la malattia al mio compagno”. Valentino “l’untore”, come è stato ribattezzato, dal carcere di Regina Coeli dove è detenuto si difende: “Io un playboy? Ho avuto una decina di fidanzate. La malattia non si è mai manifestata con i sintomi, quindi, credevo di non poter contagiare nessuno”.

 

GM