‘Salvabanche’, anche l’Ue critica il governo Renzi

Jonathan Hill (DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)
Jonathan Hill (DANIEL ROLAND/AFP/Getty Images)

Continua a tenere banco il dibattito sul ddl ‘salvabanche’ licenziato dal consiglio dei ministri domenica 22 novembre: forti sono state in queste settimane le proteste di piccoli risparmiatori e correntisti e anche nel Partito democratico in tanti chiedono di rivedere il decreto. A fine novembre, c’era stato anche un suicidio legato alla vicenda: Luigino D’Angelo, il pensionato di 68 anni, ex operaio dell’Enel, che si è tolto la vita a Civitavecchia, impiccandosi per aver perso 100 mila euro,  tutti i suoi risparmi. Sulla vicenda il pm Alessandra D’Amore ha deciso di aprire un fascicolo contro ignoti per istigazione al suicidio, proprio come chiedeva il Codacons.

Nelle scorse ore, poi, è arrivato il giudizio negativo dell’Europa, attraverso le parole del commissario Ue ai servizi finanziari, Jonathan Hill, secondo il quale i quattro istituti “vendevano alla gente prodotti inadatti” ed è stato “il governo italiano a essere alla guida del processo di salvataggio e ad avere la responsabilità per questo”. Nell’occhio del ciclone è finito anche il ministro delle Riforme, Maria Elena Boschi, poiché suo padre è stato vicepresidente di Banca Etruria per 8 mesi. Ma lei si difende: “Il governo non fa favoritismi, mio padre è una persona perbene, sento disagio perché è finito sulle cronache non per quello che fa, ma perché è mio padre”.

Intanto il governo cerca di mettere una pezza e nella legge di stabilità, all’esame della Camera dovrebbe essere inserito un emendamento che dovrebbe andare a costituire un fondo di garanzia da 100 milioni per risarcire obbligazionisti e piccoli azionisti. Di questi soldi, un terzo sarà a carico dello Stato e due terzi a carico del sistema bancario. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, ha spiegato che ci saranno “forme di ristoro”, ma ha anche avvertito che “sarà impossibile salvare tutti”.

 

GM