Delitto di Garlasco: la sentenza della Cassazione

Alberto Stasi (ritaglio Youtube)
Alberto Stasi (ritaglio Youtube)

La Corte di Cassazione ha confermato la condanna a 16 anni per Alberto Stasi, accusato di aver ucciso la fidanzata, Chiara Poggi, a Garlasco, nel pavese. Con la sentenza odierna, dunque, si pone fine a un lunghissimo caso giudiziario, che ha avuto anche una vasta eco mediatica.Ieri pomeriggio sono arrivate le richieste del sostituto pg della Cassazione Oscar Cedrangolo, che ha sostenuto la necessità di annullare la sentenza di condanna nell’Appello bis per Alberto Stasi e predisporre dunque un nuovo processo, il terzo di secondo grado, in accoglimento del ricorso dell’imputato, che chiedeva l’assoluzione, e del ricorso del pg di Milano, che chiedeva al contrario il riconoscimento dell’aggravante di crudeltà.

Cedrangolo ha sottolineato: “L’annullamento che chiedo è con rinvio per una questione di scrupolo e rispetto nei confronti del grido di dolore di tutte le parti. Il rinvio servirà per nuovi accertamenti, prove e valutazioni”. Un anno fa, Alberto Stasi era stato condannato a 16 anni dalla corte d’Assise d’Appello di Milano nel processo d’appello bis per l’omicidio della fidanzata, avvenuto nel 2007. Nelle motivazioni di quella sentenza, si legge che Stasi “ha ucciso, perché Chiara era pericolosa. Evidentemente era diventata, per un motivo rimasto sconosciuto, una presenza pericolosa, scomoda e come tale da eliminare per sempre dalla sua vita di ragazzo perbene e studente modello, da tutti concordemente apprezzato”.

Al contrario, la vittima “era così tranquilla, aveva così fiducia nel visitatore da non fare assolutamente niente, tanto da venire massacrata senza alcuna fatica, oltre che senza alcuna pietà”. Conversando con i giornalisti, il legale di Stasi, Fabio Giarda, ha spiegato che il suo assistito era “un po’ agitato, ma fiducioso che in Cassazione emerga la verità”. Per l’avvocato, la sentenza d’Appello bis “è illogica in molti punti”, a partire “dall’assenza di movente che in un processo indiziario è il collante che non può mancare, a un quadro che non è certo e che non restituisce quanto accaduto” il giorno del delitto.

GM