
Ha visto il suo ex furgone trasformato in un mezzo da guerra con in bella mostra i simboli dello stato islamico in un video di jidahisti del gruppo Ansar al-Din. Particolare non trascurabile, sulla fiancata del mezzo, ancora in bella mostra, c’era il logo della sua ditta ed il numero di telefono.
Da quel momento la vita di Mark Oberholtzer idraulico statunitense di Texas City è diventata un incubo. L’uomo ha iniziato ad essere tempestato di telefonate dal contenuto violento, ricevendo anche minacce di morte, oltre alle continue richieste di interviste e alla visita poco amichevole dell’Fbi.
L’uomo aveva venduto il suo veicolo all’asta in Texas nel novembre 2013 che poi sarebbe stato spedito il mese successivo da Houston in Turchia fino all’acquisizione del van da parte degli uomini del Califfo. Nessuno si è degnato di cancellare il logo della ditta con le conseguenze di cui sopra.
Come ultima beffa anche la didascalia con cui i miliziani del califfato hanno accompagnato la loro foto: “Usiamo il furgone di un idraulico contro il regime ad Aleppo”. Inutile sottolineare come l’immagine sia diventata subito virale.
Ora l’uomo ha deciso di portare in tribunale il concessionario che gli aveva impedito di cancellare quelle scritte dal furgone, “per non rovinare la vernice, perché ci avrebbero pensato loro“. La richiesta danni è di un milione di dollari. La prossima udienza andrà in scena il 18 dicembre.
LC