“Niente ferie per i dirigenti scolastici che non festeggiano il Natale…”

Natale a scuola (John Moore/Getty Images)
Natale a scuola (John Moore/Getty Images)

Dopo la vicenda della scuola di Rozzano in cui il preside ha cancellato alcune tradizioni natalizie, ampio è stato il dibattito che ha visto coinvolto anche il presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Intanto dalla Lega Nord arriva una proposta di legge provocatoria in cui si chiede che tutti i dipendenti della scuola che non si riconoscono nei valori cattolici rinuncino di conseguenza anche alle feste cristiane. Ha chiarito Gianmarco Centinaio, capogruppo della Lega a palazzo Madama e primo firmatario della proposta di legge: “Il no Natale si traduce coerentemente in no festa, con insegnanti o presidi che in quei giorni, festivi per i cattolici, possono invece andare al lavoro esercitando un loro legittimo diritto”.

Centinaio certifica il senso “provocatorio ma non troppo” della proposta e aggiunge: “È un’opportunità per tutti quegli insegnanti o presidi che magari rifiutano, come in questo periodo, di fare il presepe o far cantare le canzoni di Natale: se non riconoscono l’evento religioso allora andranno al lavoro. Del resto l’obiezione di coscienza è prevista per molte categorie, perché non aggiungere anche i docenti?”. Nello specifico, secondo l’art. 3 della proposta di legge “l’obiezione di coscienza dà diritto a non osservare il riposo festivo connesso a tali festività”.

“Le radici cristiane sono un valore fondante della nostra cultura, che è importante anche per gli appartenenti ad altre religioni o per gli atei e agnostici conoscere e rispettare, senza atteggiamenti di rifiuto o aprioristica preclusione”, è in sintesi il pensiero di Centinaio, che ricorda infine: “Voler a tutti i costi cancellare i simboli della nostra identità in nome di un mal interpretato laicismo significa rinunciare ai principi su cui si fonda la nostra società, dato che i principi del cattolicesimo fanno parte del patrimonio storico del popolo italiano, così come sancito dall’articolo 9, numero 2, della legge 25 marzo 1985, n. 121 ovvero la Ratifica ed esecuzione dell’accordo, con protocollo addizionale, firmato a Roma il 18 febbraio 1984, che apporta modificazioni al Concordato lateranense dell’11 febbraio 1929 tra la Repubblica italiana e la Santa Sede”.

GM