
Sono dure le prime notti in carcere per Alberto Stasi, condannato in via definitiva dalla Cassazione a 16 anni di reclusione per il delitto di Garlasco. Già nelle scorse ore, era emerso che la prima notte del giovane nel penitenziario di Bollate era trascorsa tranquilla, ma insonne. “Dormire? No, non ci sono riuscito molto bene ieri. La mia prima notte qui dentro è stata molto difficile. Sono sconvolto. Ho mille pensieri che mi ballano in testa”, avrebbe detto nelle scorse ore Stasi, che ieri in carcere ha incontrato Giacomo Portas, parlamentare leader dei Moderati e presidente della Commissione che si occupa dell’anagrafe tributaria.
“Qui è ancora possibile un rapporto vero, umano tra le persone. Tra chi è recluso e chi deve vigilare”, sono state le parole di Portas, che ha chiesto a Stasi se viene trattato bene: “Sono tutti gentili con me. Le altre persone che sono qui mi spiegano quali sono le regole. Sa, questo è un carcere e bisogna capire cosa fare e come fare”, avrebbe risposto il giovane, secondo quanto riportato dal parlamentare, poi il commento: “Dormire? È il meno. È difficile imparare tutto il resto”.
“Non me l’aspettavo. Giuro che proprio non me l’aspettavo. Anche il procuratore generale aveva chiesto l’assoluzione. Io non ho ucciso Chiara, ero tranquillo…”, avrebbe detto ancora Stasi, stavolta a un consigliere regionale anche egli in visita a Bollate, quindi avrebbe sottolineato: “Quando mi hanno detto della condanna ero dall’avvocato. Non sono nemmeno passato da casa a prendere il necessario. Mi sono immaginato la ressa di giornalisti davanti al cancello, il muro di telecamere, il solito clamore. E allora ho preferito venire qui direttamente”.
Stasi ricorda: “Veramente non è la prima volta, in carcere c’ero già stato ma non mi ricordavo com’era, sono passati più di otto anni… però anche allora mi avevano rilasciato al quinto giorno, avevano analizzato il sangue e alla fine avevano capito di avere davanti un innocente”. Quindi il giovane avrebbe fatto un appello: “Vorrei non guardare in televisione i programmi che parlano di me. Non voglio vederne nessuno. Si può?”.
GM