
“Una situazione di forte degrado” quella denunciata dal Tribunale dei Minori di Napoli, che ha tolto a una coppia di coniugi “costretti” a vivere in un monolocale nove dei dieci figli. Per tale ragione, il tribunale a fine ottobre ha optato per l’atto di sospensione della responsabilità genitoriale sui figli sulla base “dei gravi elementi di pregiudizio emersi e già evidenziati anche dal Pm minorile”. Con la famiglia e in particolare con la moglie Carmela si è schierata la consigliera di opposizione Simona Molisso, esponente di Rete etica democratica.
L’esponente della politica locale ha infatti attaccato, chiamando in causa tutti coloro che ritiene responsabili di questa situazione: gli assistenti sociali, il presidente del Consiglio comunale, Raimondo Pasquino, i capigruppo e il sindaco de Magistris, il Prefetto e la Procura. La Molisso denuncia “l’inesistenza di alcuna efficace misura di sostegno alla famiglia, con tutte le conseguenze umane, sociali e anche politiche finanziare del caso”.
La consigliera di Rete etica democratica si dice altresì convinta che “si tratti di una battaglia civile condotta politicamente in Consiglio comunale e professionalmente nelle aule di tribunale e tra i soggetti meno garantiti della nostra città”. Infine la Molisso parla di “irritualità di un atto proveniente dall’organo esecutivo dell’amministrazione (sottoscritto anche da un dirigente) volto ad impedire l’esercizio dell’ordinaria attività di sindacato ispettivo di un organo consiliare” e di “toni intimidatori” contenuti nella risposta dell’amministrazione.
GM