
In un’intervista al ‘Corriere della Sera’, parla Stefania Agresti, preside dell’istituto comprensivo Marconi di San Giovanni Valdarno, ma soprattutto moglie dell’ex vicepresidente di Banca Etruria Pier Luigi Boschi e madre del ministro delle Riforme del governo Renzi, in questi giorni oggetto di numerose polemiche. La professoressa parla di un vero e proprio assedio alla sua famiglia: “Domenica ce n’erano due con la telecamera, nascosti dietro al muro del cancello. Dopo la messa poi non siamo più usciti. Sono rimasta in casa a fare l’albero di Natale”.
“In questi giorni ho scritto vari sms a Maria Elena, che è stanca, turbata, soprattutto perché vede soffrire noi. Le ho fatto coraggio, le ho scritto: tu devi andare avanti, noi siamo qui, non ti preoccupare”, dice la mamma della Boschi, poi aggiunge: “Abbiamo ricevuto tantissimi messaggi di solidarietà dai nostri amici, dalla gente comune”. La professoressa Agresti chiarisce: “Io vi dico che avrete delle sorprese. Per fortuna c’è un’inchiesta, ci sono le carte e da quelle carte, vedrete, la verità verrà fuori. E la verità è che noi, in primis mio marito, non abbiamo mai preso un euro dalla banca. Altro che finanziamenti alle nostre attività!”. La preside definisce il marito “un eroe”, mentre del governo Renzi sottolinea: “Certamente il nuovo fa paura”.
Quindi sul suicidio del pensionato a Civitavecchia: “Abbiamo sofferto quando abbiamo appreso la notizia. E soffriamo anche per i risparmiatori che hanno avuto dei danni. Ma i fidi a cui allude lei sono del passato, erano già stati concessi prima, dovreste chiedere ad altri. Mio marito, in realtà, ha fatto di tutto per salvare la banca nei mesi in cui è stato vicepresidente. Fino all’ultimo”. La madre della Boschi appare determinata: “Non so quanto ci vorrà perché la verità venga ristabilita: un anno, cinque, dieci. Fa niente. Resisteremo. Il Signore ci darà la forza”.
Infine la preside chiarisce che il figlio Emanuele “fu assunto in Banca Etruria nel 2007, quando non mi pare che Maria Elena fosse ministro. Emanuele, all’epoca, si trovava in Inghilterra quando lo chiamò l’Etruria per il colloquio. L’hanno assunto perché era preparato, mica perché aveva il bollino rosso”. Inoltre, la nuora Eleonora “lavorava già in Etruria. Loro due si sono conosciuti in banca, si sono innamorati e si sono sposati. E adesso in marzo verrà al mondo la nostra principessina. E spero che per quel giorno si sarà chiarito tutto, perché la bimba dovrà sapere che noi Boschi siamo gente in gamba”.
GM