Miccichè: ecco il ‘tesoro’ dell’ex vescovo

Miccichè
(FILIPPO MONTEFORTE/Getty Images)

Si sta per chiudere l’indagine nei confronti dell’ex vescovo di Trapani Francesco Micciché, accusato di appropriazione indebita, malversazione, diffamazione e calunnia. Secondo ‘La Repubblica’, l’alto prelato si sarebbe appropriato di una vera e propria montagna di denaro: due milioni di euro provenienti dall’8 per mille destinato negli ultimi tre anni dalla Cei alla diocesi di Trapani. Non sarebbero state portate avanti, poi, diverse iniziative annunciate, come una struttura di sostegno a disabili mentali e un progetto per riabilitare detenuti. ‘Sparito’ anche il contributo annuale della Caritas alle parrocchie (100.000 euro) mentre, da 10 anni, il centro di accoglienza per migranti di Badia Grande non riceverebbe i contributi previsti. Secondo la Guardia di Finanza, Miccichè avrebbe usato le somme raccolte per acquistare una serie di immobili tra i quali una villa a Monreale, in parte adibita a bed and breakfast, un’altra a Trabia e tre appartamenti a Palermo. Gli inquirenti sarebbero venuti a sapere anche di un conto di 400.000 euro presso lo Ior intestato al vescovo, incompatibile con la storia patrimoniale e lo stipendio del religioso.

L. B.