Morto Licio Gelli, l’uomo dei misteri d’Italia

Licio Gelli
Licio Gelli

L’ex maestro venerabile della loggia massonica P2, Licio Gelli, considerato il “custode” dei misteri più oscuri dell’Italia repubblicana, è deceduto poco dopo le 23 di ieri a Villa Wanda, sua residenza di Arezzo, all’età di 96 anni. Da due giorni le sue condizioni di salute erano peggiorate, tanto che la moglie aveva voluto ricoverarlo, quindi il ritorno a casa e il decesso. “Con la P2 avevamo l’Italia in mano. Con noi c’era l’Esercito, la Guardia di Finanza, la Polizia, tutte nettamente comandate da appartenenti alla Loggia”, sosteneva in un’intervista Gelli.

Più di recente aveva affermato di non essere pentito per aver creato la P2: “La rifarei. Tanto del mio piano di rinascita è stato realizzato e mi sarebbero bastati altri quattro mesi. Solo quattro. E avrei cambiato il sistema politico senza colpo ferire”. Gelli è stato condannato tra l’altro per depistaggio delle indagini sulla strage di Bologna del 1980. Dopo essere stato detenuto in Svizzera e Francia e coinvolto in varie inchieste, si era ritirato a vita privata ma in più occasioni era intervenuto nelle vicende politiche del nostro Paese.

Licio Gelli lascia la seconda moglie, Gabriela Vasile, e tre figli, Raffaello, Maurizio e Maria Rosa. I suoi funerali molto probabilmente si svolgeranno a Pistoia, mentre la camera ardente dovrebbe essere allestita nella chiesa di Santa Maria delle Grazie ad Arezzo. Con la sua morte, scompare uno dei personaggi chiave di una stagione davvero dolorosa per la storia italiana, contrassegnata dalla cosiddetta strategia della tensione e dalle manovre dei servizi segreti deviati.

GM