
Durante la trasmissione di RaiTre “Chi l’ha visto?” si è parlato del caso Vannini, il giovane ucciso dal padre della sua fidanzata. In questi giorni sono emersi diversi nuovi elementi che pian piano stanno contribuendo a ricostruire il puzzle di questa vicenda. L’impressione è che Antonio Ciontoli, l’uomo che ha sparato al ragazzo, e tutta la sua famiglia abbiano da sempre detto innumerevoli bugie su quanto accaduto in quella casa. La pensa così anche la mamma della povera vittima che proprio durante la trasmissione tv ha attaccato duramente l’avvocato Andrea Miroli, legale della famiglia Ciontoli: “Lei sta difendendo dei diavoli, si vergogni. Lasci questo caso. Non mi darò pace finché non li vedrò tutti in galera”.
L’idea della famiglia Vannini e di molti osservatori esterni è che troppi elementi non tornino in questa vicenda. Alcune bugie sono già state smascherate. Innanzitutto il colpo non è partito accidentalmente come raccontato in un primo momento da Ciontoli e in secondo luogo non è vero che la fidanzata non fosse presente nel momento dello sparo. Come se non bastasse ci sono poi le telefonate al 118 durante le quali nessuno ha detto ai medici che un ragazzo era stato colpito da un proiettile. Un’omissione e un ritardo nella richiesta d’aiuto che è costata la vita al povero Marco.
F.B.