
Tre ore e dieci di attesissima conferenza stampa davanti a quasi 1400 giornalisti accreditati da parte del presidente russo Vladimir Putin, che ha voluto ribadire come l’abbattimento del jet da parte del governo di Ankara sul confine turco-siriano “non è stato un atto di inimicizia ma un atto ostile“. Per lo ‘zar’, non c’è alcuna “possibilità di appianare le relazioni con la Turchia o trovare un terreno comune con l’attuale leadership turca”.
Putin insiste: “In Turchia vedo un processo di islamizzazione strisciante, Ataturk si starà rivoltando nella tomba”. Quindi aggiunge: “Se si fosse trattato di un incidente, come i turchi dicono, uno si sarebbe aspettato delle scuse: invece sono andati dalla Nato”. Secondo il presidente russo, “abbattendo il cacciabombardiere Su-24, forse la Turchia ha desiderato compiacere gli Usa” o “forse le autorità turche hanno deciso di mostrare a Usa e Ue che sono un partner affidabile”.
Poi Putin minaccia senza mezze misure la Turchia, sottolineando come la Russia abbia installato in Siria missili antiaerei S-400: “Se prima l’aviazione turca violava lo spazio aereo della Siria, che voli ora”. Per il numero uno del Cremlino, prima dell’abbattimento del jet russo gli aerei turchi violavano sempre lo spazio aereo siriano. Putin tende la mano a Obama: “La Russia è pronta a lavorare con l’America e con qualunque presidente gli americani decideranno di eleggere”.
Inoltre, ricorda: “Sono gli americani che cercano di indicarci tutto il tempo che cosa dobbiamo fare nel nostro paese, chi eleggere chi non eleggere e che procedure usare. Noi non lo facciamo mai, non ci intromettiamo”. Idee chiare da parte di Putin anche sull’eventuale dopo-Assad: “Nessuno ha il diritto di imporre chi debba essere il leader di un Paese, questo spetta solo al popolo siriano”. Sostegno insomma alla risoluzione Usa, ma niente forzature, perché la posizione del Cremlino “non è cambiata”.
Nessuna sanzione all’Ucraina
Putin assicura quindi che non sono in programma sanzioni contro l’Ucraina, ma “semplicemente non beneficerà di alcun vantaggio economico”. Il leader del Cremlino ammette la presenza militare russa nel Donbass: “Non abbiamo mai detto che non ci siano persone con determinati incarichi anche nella sfera militare, ma questo non significa la presenza di truppe regolari, cercate di cogliere le differenza”. In ogni caso, dice Putin, “la Russia non vuole un’escalation del conflitto in Ucraina ma la situazione non può essere risolta attraverso lo sterminio delle persone che vivono nel Donbass” e verranno rispettate le risoluzioni di Minsk.
L’economia russa
Putin spiega poi che dopo l’attentato dell’Isis contro l’aereo russo riprenderanno presto i voli per l’Egitto, quindi affronta la situazione interna: “L’economia russa sta uscendo dalla crisi, è praticamente superata. Si è ridotta la fuga di capitali e il nostro interscambio commerciale è positivo. Le statistiche mostrano che l’economia russa ha superato il picco della crisi”. In ultimo, arriva l’endorsement per il candidato repubblicano Donald Trump, definito “una persona vivace e talentuosa senza alcun dubbio. Non spetta a noi valutare i suoi vantaggi ma è un leader assoluto della campagna presidenziale”.
GM