
La tassa di possesso sulle imbarcazioni di lusso, introdotta dal governo Monti, con il decreto salva-Italia nel 2011 scompare grazie a un emendamento proposto dal deputato del Pd Tiziano Arlotti e approvato dalla commissione Bilancio della Camera. Critiche arrivano all’emendamento da parte di diversi esponenti di opposizione al governo e Act, associazione vicina a ciò che resta della lista Tsipras, ha lanciato una campagna per ricordare che “Renzi colpisce ancora” e che “il Partito Democratico ha lanciato una grafica in cui dichiara guerra alle tasse. ‘Una storia vera’ dicono…
Ma la verità è un’altra: fanno la guerra ai poveri”.
Non può invece che essere soddisfatta per l’emendamento la presidente di UCINA Confindustria Nautica, Carla Demaria: “Quanto successo oggi è l’ulteriore riprova del confronto costruttivo dell’Associazione con le forze politiche e il Governo che arriva in un momento importante. Servirà a ridare fiducia al mercato. Secondo l’Associazione, si tratta di una importante vittoria che cancella un capitolo nero del Governo Monti, decisivo per la fuga di molte imbarcazioni all’estero e il crollo del mercato interno”. In una successiva nota, l’UCINA ha chiarito: “Per la seconda volta in 15 anni, il governo si è reso conto che si trattava di un provvedimento inutile e demagogico e che il suo effetto era molto pesante per le reazioni indotte al mercato”.
Così ha motivato l’emendamento il deputato Arlotti: “Subito era apparsa molto punitiva per il settore, sia per gli elevati importi, sia perché, tra le altre cose, non teneva conto dell’età delle imbarcazioni e soprattutto per quelle di piccole dimensioni la sua incidenza era particolarmente elevata rispetto al valore reale di mercato”.
GM