
E’ stato arrestato nel corso di un’operazione della squadra mobile di Roma perché destinatario di un mandato di cattura internazionale emesso dall’Albania, il 32enne Pjetri Genc, inserito nella lista dei 100 latitanti più pericolosi del Paese delle Aquile. L’uomo deve scontare una pena di 25 anni di reclusione per omicidio premeditato e possesso illegale di armi da fuoco ed era ricercato dal 2003, quando aveva ucciso un suo connazionale, facendo poi perdere le sue tracce.
Considerato una vera e propria “primula rossa” nel suo Paese d’origine, Genc aveva freddato la sua vittima per vendetta con numerosi colpi di arma da fuoco al culmine di una faida familiare. Il latitante è stato agevolato nella sua fuga dal fatto che gli investigatori albanesi non erano in possesso delle sue impronte dattiloscopiche e di lui si aveva soltanto una foto risalente ai tempi dell’omicidio. L’uomo era stato però segnalato in Italia e partendo da questo elemento la seconda sezione della squadra mobile, specializzata in criminalità straniera, ha avviato una complessa ed articolata attività di indagine.
Molto intensa è stata la raccolta di dati e informazioni effettuata col coordinamento della procura generale della Repubblica presso la Corte di Appello di Roma e col supporto del Servizio per la cooperazione internazionale di Polizia. In questo modo, è stata rintracciata l’ex compagna dell’uomo, quindi il figlio di questa cui il latitante era particolarmente legato. Proprio pedinando il ragazzo, infatti, si è arrivati all’appartamento nel comune di Ciampino dove Genc aveva trovato rifugio e nelle scorse ore è scattato il blitz. Il latitante ha ammesso la sua identità e ha spiegato di essere stato nascosto a Roma per una decina d’anni.
GM