Il neonato muore, la mamma indagata per ciò che ha fatto in gravidanza

Donna omicidio neonato
(Daniel Berehulak/Getty Images)

Non appena l’aveva partorito la donna aveva rifiutato di riconoscerlo ed era scappata dall’ospedale della provincia di Treviso. Il neonato era venuto al mondo con gravi problemi cerebrali ed era morto dopo soltanto due giorni. Qualcosa però non era chiaro ai sanitari e agli inquirenti che hanno voluto andare a fondo in questa tristissima storia.

Il quadro che è saltato fuori dalle indagini è risultato piuttosto squallido. La donna per tutta la gravidanza aveva assunto massicce dosi di sostanze stupefacenti infischiandosene di quella vita che portava in grembo e che di certo non aveva chiesto di essere concepito. Un comportamento irresponsabile e criminale che secondo la Procura avrebbe determinato i gravissimi danni fisici del bambino. La madre del piccolo, al quale è stato dato il nome di Francesco ha 25 anni e proviene dall’est Europa, è ora accusata di omicidio colposo perché secondo le autorità sarebbe stata ben consapevole dei rischi a cui andava incontro assumendo droga durante la gravidanza. La perizia medico-legale disposta dalla Procura ha dimostrato che proprio l’abuso di stupefacenti ha determinato non solo la nascita prematura del piccolo, ma anche i suoi irreparabili danni cerebrali che ne hanno causato la morte.

La vicenda si commenta da sola e rappresenta un caso limite di gravi maltrattamenti e di irresponsabilità. Va detto che spesso durante la gravidanza ci sono donne che non si rendono conto di quanto pericolosi possano essere per il bimbo che portano in grembo certi comportamenti. Abitudini malsane che danneggiano bambini innocenti che non hanno nessuna colpa né hanno chiesto loro di essere messi al mondo.

F.B.