“Il problema vero è quando le banche fregano i ricchi”

Banca Popolare di Vicenza (foto dal web)
Banca Popolare di Vicenza (foto dal web)

Non ci sono solo i tanti piccoli risparmiatori che stanno criticando il decreto legge del governo per salvare le banche, né la vicenda Banca Etruria, della quale si parla sia per il presunto conflitto di interessi del ministro Boschi, che per il suicidio di un pensionato che ha perso i soldi investiti nelle obbligazioni. A destare clamore e polemiche è anche quanto sta accadendo alla Banca popolare di Vicenza, in cui ha investito e perso i propri risparmi anche la vicesegretaria del Partito democratico e presidente della Regione Friuli-Venezia Giulia, Debora Serracchiani, la quale ha spiegato a ‘Libero’: “Io e mio marito siamo tra coloro che hanno perso dei soldi. Non tantissimi ma non è una bella sensazione”.

Lo stesso quotidiano ha raccolto in queste ore lo sfogo di uno tra i più noti avvocati vicentini, che ha attaccato: “Il problema non è quando freghi la vecchietta, è quando freghi i ricchi”. Sono un migliaio i reclami nei confronti della banca popolare giunti in questi mesi e adesso possono trasformarsi in azioni legali. Gli azionisti pronti a passare alle “maniere forti” sono industriali e professionisti, soprattutto avvocati e un manipolo di magistrati. Spiega il legale intervistato da ‘Libero’: “L’operazione è stata semplice: tu mi compri un milione di azioni della banca, e io ti do un milione di prestito; tu non ci perdi perché io, al momento giusto, troverò il modo di collocare le azioni sul mercato”.

“L’operazione è stata fatta con i ricchi della città che ovviamente hanno agganci politici e legali abbastanza pericolosi per la banca” – rileva l’avvocato – “Così ora, mentre tutto, fortunamente, è concentrato su BancaEtruria, gli incaricati dal nuovo management di Iorio [il dg della banca, ndr] scovano i clienti pericolosi”. Sono in pochi quelli che accettano i compromessi avanzati dalla Popolare di Vicenza, che propone loro un piano di rientro rateale con possibilità di un piccolo sconto del 15%-20% sul dovuto “se le azioni registreranno perdite significative, ed è molto difficile che accada il contrario”. La paura della banca è comunque una: qualche avvocato o magistrato spinga sul risarcimento milionario.

GM