Le buste arancioni dell’Inps non arriveranno mai: “Colpa del governo”

Tito Boeri e la busta arancione (Youtube)
Tito Boeri e la busta arancione (Youtube)

Le famigerate ‘buste arancioni’ dell’Inps che potranno consentire ai lavoratori di calcolare in anticipo l’assegno previdenziale percepito in vecchiaia, una ‘simulazione’ della pensione non arriveranno mai. Resta in piedi quella ristretta platea di 150mila persone annunciata nelle scorse settimane da Tito Boeri. E’ stato lo stesso presidente dell’Inps a spiegarlo, mettendo sotto accusa il governo Renzi: “Il Parlamento non ha approvato l’emendamento che renderebbe possibile l’invio agli italiani. Ed è molto grave”.

Boeri, che partecipava a un convegno a Milano, ha confermato: “Ne manderemo solo una piccola parte, ne spediremo circa 150 mila, entro Natale, perché non ci è stata data l’autorizzazione dai ministeri per superare il vincolo di spesa, e dunque la spesa per spedizioni è contingentata”. Per il presidente dell’Inps, che torna così a polemizzare col governo, le risorse per l’invio ci sono, “non costerebbe nulla alle casse pubbliche. Speravamo che l’emendamento venisse inserito nella legge di stabilità”.

L’economista della Bocconi, che ci teneva molto all’invio delle lettere, anche per far prendere consapevolezza alle nuove generazioni dell’importo basso della propria pensione, in modo da aderire da subito a fondi pensione privati, ha aggiunto che “dovremo trovare altri modi per comunicare agli italiani” la loro posizione pensionistica e per questo Boeri ha invitato la platea dei presenti a “utilizzare il Pin” sul sito dell’Inps per fare le simulazioni.

GM