
Poco più di un mese fa, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha concesso una grazia parziale ad Antonio Monella, l’imprenditore edile 54enne di Arzago d’Adda in provincia di Bergamo, che era stato condannato a oltre sei anni di carcere per aver sparato e ucciso un 19enne che stava per rubargli l’auto sotto casa. Oggi Monella torna a casa, dopo la comunicazione del magistrato di sorveglianza che dava il via libera alla sua scarcerazione. Potrà ora scontare il residuo di pena attraverso l’affido ai servizi sociali.
“Ora sono sereno. Questo è un regalo di Natale arrivato con qualche giorno di anticipo per me, e soprattutto, per la mia famiglia che in questi mesi ha sofferto tanto. Adesso meritano tranquillità”, sono state le prime parole di Monella, che ieri è uscito dal carcere, accolto dal figlio maggiore Alberto, dalla figlia Angelica e dalla moglie Egle, accompagnati da Giacomo Stucchi, esponente della Lega e responsabile del Copasir.
Proprio la Lega Nord, attraverso il suo segretario Matteo Salvini, aveva aperto la campagna per la grazia all’imprenditore, che poi era stata avanzata dopo qualche giorno. “È un grande miracolo, ringrazio tutti quelli che lo hanno permesso” – ha sottolineato Monella, uscendo dal carcere – “Ora ho solo una gran voglia di tornare a casa e rilassarmi. Come ho trascorso le mie giornate in carcere? Leggendo di tutto, in particolare i libri che mi ha portato mia figlia. Facendo la settimana enigmistica per passare il tempo, guardando la televisione. Se ho avuto qualche momento di sconforto? Ci sono stati, certo, ma io sono sempre rimasto ottimista sulla fine della mia vicenda”.
L’imprenditore, che ora svolgerà servizi di pubblica utilità affidato all’Associazione Vita Serena, ha infine ringraziato “tutti gli assistenti della polizia penitenziaria, al direttore del carcere perché sono stati tutti gentili con me”.
GM