
Alessia Tallon, 30 anni, è stata operata nelle scorse ore nella sala di Emodinamica dell’Ospedale di Mirano per una malattia cardiovascolare congenita molto rara e ora racconta: “La Cardiologia di Mirano mi ha fatto il più bel regalo di Natale: mi ha curato!”. Spiega la giovane donna: “Quando ho riaperto gli occhi, ho pianto di gioia. Ringrazio il dottor Saccà e tutta l’équipe: è il più bel regalo di Natale che potessi ricevere”. La 30enne ha quindi aggiunto su Facebook: “Non potevo finire in mani migliori dal punto di vista professionale e umano”
Ha spiegato il primario facente funzioni di Cardiologia di Mirano, Salvatore Saccà: “L’aorta è l’arteria principale del corpo, dalla quale tutte le altre arterie del corpo derivano. Dopo che lascia il cuore, l’aorta si dirama in altre arterie, ma l’aorta principale continua attraverso il torace, l’addome e rifornisce di sangue la metà inferiore del corpo e le gambe. Nella ragazza che abbiamo operato, l’aorta era chiusa e, per meccanismi compensatori, si erano nel tempo sviluppati dei vasi già esistenti che contribuivano, anche se con fatica, ad alimentare l’aorta chiusa e a portare sangue e ossigeno al resto degli organi”.
“Alessia, però, doveva assolutamente eseguire un intervento perché soffriva di pressione molto alta che col tempo avrebbe provocato importanti e gravi complicazioni per la sua salute”, sottolinea ancora Saccà, coadiuvato dall’anestesista Elisa Canova, i cardiochirurghi di Mestre Alberto Terrini e Vera Renier, più il personale infermieristico. L’equipe medica ha effettuato un intervento di angioplastica con sedazione locale: ha perforato con un sondino il diaframma che chiudeva l’arteria, praticando quindi multiple dilatazioni dell’aorta con “palloncini” man mano sempre più grandi fino a dilatarla completamente.
GM