Guerrina Piscaglia: traccia di sangue nel garage del marito

Guerrina Piscaglia (web source)
Guerrina Piscaglia (web source)

Oltre alla prova del tatuaggio e presunta allergia alle mutande, i legali di padre Gratien Alabi, Riziero Angeletti e Francesco Zacheo, potrebbero tirar fuori un’importante prova  per difendere il loro assistito dall’accusa di omicidio volontario aggravato e distruzione di cadavere ai danni di Guerrina Piscaglia. Durante il processo, la cui prima udienza ha avuto luogo in Corte d’Assise ad Arezzo venerdì 18 dicembre , e che riprenderà dopo la pausa natalizia, l’8 gennaio,  gli avvocati del prete congolese potrebbero infatti chiamare in causa un elemento emerso nel corso delle indagini e scartato da subito dall’accusa che lo ritenne “estraneo” al contesto delle indagini sulla scomparsa della casalinga di Ca’ Raffaello.

Si tratterebbe di una traccia di sangue rinvenuta sull’interruttore della luce del garage della casa di Mirco Alessandrini e Guerrina. Una traccia ematica rilevata, come riferisce Il Corriere di Arezzo, durante un sopralluogo avvenuto nel settembre 2014, dal profilo genetico mai identificato e che gli inquirenti annotarono come “Ignoto C”. Adesso gli avvocati di padre Gratien stando alle indiscrezioni potrebbero riesumare quell’elemento scartato, e chiedere sia oggetto di più più approfondite verifiche. A chi appartiene quel sangue? E perché nell’arco di tutto questo tempo non se ne è mai fatta menzione? I legali del religioso da sempre contesta alla Procura di non avere scandagliato piste investigative alternative, una delle quali potrebbe essere stata aperta proprio dalla traccia ematica in questione.
MD