Sgarbi furioso per l’albero di Natale di Urbino

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Vittorio Sgarbi (Vittorio Zunino Celotto/Getty Images)

Nonostante l’ischemia coronarica che lo ha colpito pochi giorni fa e che lo ha portato, come lui stesso racconta, a 30 minuti dalla morte, Vittorio Sgarbi non ha affatto perso la sua combattività. In particolare è la voglia di rivendicare la propria autonomia intellettuale a spingerlo ora ad una clamorosa decisione.

La questione è quella dell’albero di Natale di Urbino, comune in cui il noto critico d’arte occupa il posto di assessore alla Rivoluzione, Cultura e Agricoltura. L’albero è in realtà un’opera moderna ideata dallo scultore urbinate Ermes Ottaviani, una piramide metallica a base ottagonale decorata con lastre a bassorilievo. Si tratta di una scultura che Sgarbi aveva definito pochi giorni fa in questo modo: “una inutile bruttura immorale”. Aggiungendo poi: “Il Natale non può essere un pretesto per rendere più brutta la città. Una città, durante le feste natalizie, può essere più luminosa, più colorata, più magica, non più brutta. L’albero ha bassorilievi inutili, lastre artistiche che artistiche non sono. E il Comune ha pagato dei soldi per tutto questo. Inoltre, con quale diritto si è deciso di coprire un’architettura preesistente come la fontana? Se entro domani non verranno tolti albero e tendone, io mi dimetto”.

Evidentemente l’albero non è stato tolto e Sgarbi ha mantenuto fede alla sua promessa dando proprio oggi le sue dimissioni da assessore. Ecco la nota con la quale ha dato l’annuncio: “Sono venute a mancare le regole elementari di lealtà e di rispetto delle deleghe (fra le quali quella al centro storico), pertinenti al mio ruolo a Urbino. Essendo stata lesionata l’organica alleanza che, con i Verdi articolo 9, mi vedeva nell’amministrazione di Urbino ho deciso di rassegnare le mie dimissioni, non potendo condividere contraddittorie scelte politiche e violazioni della legalità”.

F.B.