
Quando ha versato quel bicchiere di birra ad un giovane ragazzo di 16 anni certo il barista di Poggibonsi, provincia di Siena, non immaginava quanto cara l’avrebbe pagata. Soprattutto non sapeva che proprio quella sera lì gli agenti della Guardia di Finanza di Siena stavano eseguendo controlli a tappeto in zona proprio in riferimento alla vendita di alcolici a minorenni.
Così il barista è stato beccato in flagranza di reato e ha dovuto subire una maxi multa di 334 euro. L’accusa nei suoi confronti è quella di aver somministrato bevande alcoliche ai minori senza aver chiesto il documento di identità e senza aver verificato l’età del cliente. Un fatto che riporta a galla un’annosa questione che riguarda non solo il comportamento di esercenti ben poco inclini al controllo dei propri clienti, ma anche una vera e propria piaga sociale che vede diminuire sempre più l’età in cui si iniziano a consumare bevande alcoliche. Invece di lamentarsi della multa salata al “povero” barista, bisognerebbe porsi tutti domande ben più profonde che hanno a che fare coi valori che stiamo insegnando ai nostri giovani e con un concetto di “divertimento” che spesso è ben poco sano e ha a che fare con alcol e droghe.
F.B.