
Daniel Marinelli era un ragazzo con la testa ben salda sulle spalle. Stava tornando insieme ad un amico dalla discoteca e proprio perché si sentiva troppo stanco gli aveva ceduto la guida. Non se la sentiva di stare al volante, non era sicuro guidare così. E allora si era appisolato sul sedile posteriore. Poi il terribile schianto. Un impatto talmente violento che alcune parti di carrozzeria schizzano sui balconi delle case.
I genitori hanno subito autorizzato l’espianto degli organi. Proprio per questo motivo il corpo di Daniele è stato tenuto in vita il tempo necessario per procedere all’espianto di cornee e i tessuti. Il padre, Andrea Marinelli, che ha subito riabbracciato e perdonato l’amico che guidava l’auto, ha raccontato quello che è accaduto: “Daniel si trovava sui sedili posteriori della Panda, la sua auto. Quando è accaduta la tragedia, stava dormendo. Tornava dalla discoteca e non guidava perché seguiva quel consiglio che gli avevo dato col cuore: di non mettersi alla guida nel caso in cui si fosse sentito stanco; di far guidare gli amici e comunque chi si sentisse più ‘fresco’ nel gruppo. Lui – prosegue in lacrime l’uomo noto per essere stato anche presidente dell’Ancona calcio – era con un amico. Era un sabato come altri. Forse non si è nemmeno reso conto di quanto gli è accaduto”. L’uomo ha poi aggiunto: “Daniel era un bravissimo ragazzo, perdere un figlio è la cosa più terribile che possa accadere ad un genitore. Spero che lassù ora stia bene. Un giorno, ci rivedremo tutti insieme, in paradiso».e così Daniel se ne va donando a qualcun altro una speranza di vita”
Uno dei tanti amici giunti alla camera mortuaria ha commentato ancora incredulo: “E’ incredibile pensare a come certi destini siano assurdi. L’amico che era con lui per fortuna sta bene; Daniel avrebbe dovuto riportare solo qualche ferita, qualche frattura e invece…”.
F.B.