Ancora un Natale di attesa e speranza per i marò

Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (Foto AFP/GettyImages)
Massimiliano Latorre e Salvatore Girone (Foto AFP/GettyImages)

“Questo è il quarto Natale che si trascorre in queste condizioni. E il fatto di essere in Italia non esime da privazioni e sofferenze. Non è facile, anche se si è qui”, queste le parole di Massimiliano Latorre, il fuciliere di Marina accusato insieme a Salvatore Girone di aver ucciso dei pescatori scambiati per pirati nel golfo di Kerala, in un’intervista all’Ansa. Il marò ha aggiunto: “”Auguro a tutti un sereno Natale, in particolar modo a tutti i miei colleghi che, per lavoro, lo trascorreranno lontano da casa: so bene cosa vuol dire passare le festività lontano dalla propria famiglia e dai propri affetti. Un ringraziamento, come sempre voglio rivolgerlo anche ai nostri sostenitori che, dopo tanto tempo, continuano a essere vicini e partecipi”.

Ieri la compagna di Latorre, Paola Moschetti, aveva espresso preoccupazione per il suo uomo: “Dal punto di vista fisico continua ad avere problemi che gli ha causato l’ictus, problemi di memoria, di vista. Dal punto di vista morale non sta per niente bene”. Aveva spiegato la donna: “A prescindere dal Natale ogni giorno c’è la speranza che si possa concludere questa vicenda. A prescindere dalle festività che non fanno altro che acuire gli stati d’animo quando non sono positivi”. Quindi aveva concluso: “Qualsiasi cosa devi fare della tua vita, c’è sempre questa incertezza che non ti consente di decidere nulla. Oltre alle preoccupazioni, le ansie, e i problemi di salute. Comunque si va avanti”.

Le parole di Girone

Anche Salvatore Girone sembra essere ottimista per l’anno che verrà: “Finalmente ci siamo affidati ad una Corte internazionale super partes, quella dell’Aja, che esaminerà il caso in cui siamo coinvolti. Sono molto fiducioso che sia fatta giustizia e questo soprattutto con i criteri del buon senso e nel rispetto del diritto internazionale, affinché ci venga restituita la libertà mia e di Massimiliano Latorre. Questo perché sono ormai quattro anni che vivo con la mia libertà soppressa”.

Girone sembra preoccupato comunque per le condizioni di Latorre, di averlo “sentito molto sofferente per quello che sta affrontando con la sua salute. Non è più lo stesso di prima. E lo posso dire io che lo conosco bene”. Il marò poi conclude: “E’ il quarto Natale che mi vede coinvolto in questa vicenda e il terzo che devo trascorrere consecutivamente in India”.

La telefonata del sindaco di Bari

Girone, resta ai domiciliari in India, ufficialmente guarito dalla febbre virale dengue che lo aveva colpito ad agosto e nei giorni scorsi ha ricevuto la telefonata del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Nelle scorse ore è invece arrivata la chiamata del sindaco di Bari, Antonio Decaro, che ha poi spiegato: “Lui è un mio amico, abita vicino casa e i suoi figli vanno a scuola con le mie figlie. Spero di poter festeggiare per l’ultima volta con lui attraverso degli sms. Purtroppo questo Natale non lo rivedremo a casa. Ma Salvatore è un uomo forte, un uomo delle istituzioni, e incarna il valore e il coraggio degli uomini italiani. Quindi il suo stato d’animo è assolutamente positivo, così come lo è quello della sua famiglia”.

Il primo cittadino ha aggiunto: “Spero che le cose che ho letto in questi giorni, e cioè l’azione del governo anche attraverso gli Stati Uniti, possa permettere a Salvatore di tornare a casa e di aspettare qui, lavorando nel suo Paese, la sentenza. E sono sicuro che l’anno prossimo sarà qui con noi”.

GM