
Finalmente una storia di solidarietà tra persone di religioni diverse, un gesto che va ben al di là della normale generosità e rivela un’umanità troppo spesso misconosciuta. In Kenya, un bus che viaggiava da Nairobi verso Mandera City, nel nordest del Paese, è stato attaccato da un gruppo di fondamentalisti jihadisti. Si trattava di terroristi somali che hanno attaccato a colpi di mitra il pullman che in quel momento trasportava 60 persone. L’assalto provoca un morto e tre feriti e una volta che il mezzo si ferma l’obiettivo degli assalitori diventa chiaro. “I non cristiani possono risalire” ordinano i jihadisti mentre impongono ai cristiani di sdraiarsi faccia a terra. Insomma l’intento è chiaro. Ma a quel punto accade l’inimmaginabile. I passeggeri musulmani non obbediscono, si rifiutano di risalire e si schierano a difesa dei cristiani dicendo con grande coraggio: “Ammazzateci tutti o lasciateli andare”. Testimoni raccontano che già sul pullman, quando si sono accorti dell’attacco in corso, i musulmani avevano pensato ad un modo con cui proteggere i cristiani che stavano tornando a casa per il Natale.
Intervistato da Radio Vaticana, il parroco di Iriamurai, nella diocesi di Embu, don Piero Primieri mostra tutta la sua soddisfazione per quello che è accaduto: “E’ veramente di grande incoraggiamento. In verità, il governo sta facendo con gli imam e i leader musulmani locali uno sforzo per cercare di contenere e anche recentemente in tutto il Kenya i leader musulmani hanno invocato veramente un cambiamento di atteggiamento. Chissà, un po’ loro, un po’ la visita del Papa, ecco qualcosa sta cambiando anche tra i musulmani”. Don Piero dunque ritiene sia stata fondamentale la visita africana di Bergoglio e spiega: “Io penso che quella visita del Papa abbia portato tante conseguenze. Qui attorno sento la gente che sta commentando positivamente quanto accduto e dice: è veramente frutto della visita del Papa, di quanto ha detto e dell’atteggiamento che ha avuto nei confronti di tutti, perché ha saputo veramente toccare, appellarsi alle cose più profonde della persona umana. Deve avere avuto un grande impatto sulla gente”.
F.B.