
C’è una svolta nell’inchiesta che riguarda Luigi D’Angelo, il pensionato suicida dopo aver perso i suoi risparmi investiti in obbligazioni di Banca Etruria, una delle quattro salvate dal governo Renzi. E’ infatti venuto alla luce che due mesi prima di proporre al pensionato l’acquisto delle obbligazioni subordinate, i funzionari di Banca Etruria avrebbero modificato il suo “profilo”, alzando il livello di “affidabilità” in modo da poter giustificare l’investimento ad “alto rischio”.
Per tale ragione, il pubblico ministero di Civitavecchia Alessandra D’Amore ha chiesto alla Guardia di Finanza di perquisire la filiale dell’Istituto di credito e sequestrare tutta la documentazione. I reati ipotizzati dal magistrato sono l’istigazione al suicidio e la truffa. Al momento non ci sono indagati ma appare evidente che, qualora le informazione fornite non fossero state adeguate, saranno proprio i responsabili della filiale a dover rispondere dell’accusa.
L’indagine della quale si occupa il Nucleo di polizia tributaria riguarda i rapporti che sono intercorsi tra D’Angelo e la banca e per questo gli specialisti guidati dal generale Giuseppe Bottillo stanno passando al setaccio tutto ciò che riguarda la posizione del pensionato.Secondo i primi controlli la modifica della posizione dell’uomo sarebbe avvenuta nel novembre del 2012 e nel febbraio del 2013 avrebbe deciso di utilizzare in quel modo i suoi risparmi. Al vaglio infine anche le parole dell’ex funzionario di Banca Etruria, Marcello Benedetti, che in alcune interviste ha spiegato di essere stato lui a far firmare le obbligazioni a D’Angelo.
GM