Tenta di dare fuoco a casa della sorella

Vigili del fuoco (FRANCESCO PISCHETOLA/AFP/Getty Images)
Vigili del fuoco (FRANCESCO PISCHETOLA/AFP/Getty Images)

Gli agenti del commissariato di polizia e i carabinieri hanno arrestato a Taurisano, nel basso Salento, Francesco Preite, 45 anni, e Sergio Caputo, di Matino di 50, per i reati di incendio doloso, tentato omicidio ed atti persecutori. I due sono accusati di aver dato fuoco a un’abitazione. E’ dovuta intervenire la polizia che ha messo in salvo dalle fiamme i residenti dell’edificio e delle abitazioni adiacenti. Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri, il personale del 118 ed i Vigili del Fuoco di Tricase.

Durante le operazioni di soccorso, è giunto a piedi il proprietario dell’abitazione in fiamme, che si è preso il rischio di entrare in casa, sostenendo che all’interno c’era la moglie. L’uomo è sato bloccato dalle forze dell’ordine. Hanno provveduto i vigili del fuoco a salvare la donna dalle fiamme. Questa dopo essere stata sottoposta alle prime cure da parte del personale del 118, ha raccontato alla Polizia di aver sentito delle voci fuori dall’abitazione. Una di queste era quella di Preite, fratello della donna, mentre l’altra è stata individuata come quella del Caputo. Il primo aveva invitato Caputo a gettare la benzina all’interno dell’abitazione, poi, i due erano riusciti a entrare in casa e la donna si era rifugiata in bagno.

Già in mattinata, Francesco Preite si sarebbe presentato nella casa provando a dar fuoco alla porta d’ingresso, ma il proprietario dell’abitazione era riuscito a scongiurare il pericolo. Anche la sera prima il fratello della donna aveva bussato a casa della coppia con fare minaccioso e dopo l’incendio, prima che scattassero le manette, le minacce si erano rivolte verso i legali delle vittime. Da quel che si apprende, dietro l’incendio ci sarebbe un contrasto per motivi ereditari , in quanto il fratello accusava la donna di essersi impadronita ingiustamente di alcuni beni. Del caso si occupano i Carabinieri di Taurisano, d’intesa con il Magistrato di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce Massimiliano Carducci.

GM