
Si aggrava ulteriormente la posizione della famiglia Ciontoli, accusata di avere ucciso Marco Vannini, bagnino ventenne di Cerveteri. Marco era il fidanzato di Martina , che nelle intercettazioni dei carabinieri a poche ore dalla morte del ragazzo cerca di consolarsi dicendo “era destino che morisse” e “Marco aveva deciso di morire perché si sentiva un fallito”.
Parole che non coincidono con quanto accertato dai medici che cercarono si aiutare il povero Marco: se la famiglia avesse chiamato immediatamente il 118 chiarendo che si trattava di una ferita di pistola, Vannini ora sarebbe vivo. Così non è stato. Alla trasmissione condotta da Federica Sciarelli, Chi l’ha visto? il racconto dell’infermiera che arrivò nella villetta di della tragedia aggrava ancora una volta la situazione della famiglia Ciontoli, che nemmeno in quell’istante vollero avvertire i sanitari che Marco aveva una pallottola in corpo. Anzi, alla operatrice sanitaria Antonio Ciontoli, il padre, disse che quel “buchino” sul fianco era stato provocato dalla punta di un pettine. “Alla richiesta di spiegazioni, Ciontoli Antonio mi disse che si era ferito accidentalmente con un pettine a punta nel bagno e si era spaventato. Marco è stato affidato al medico, secondo cui non c’era compatibilità tra la ferita e le spiegazioni date dalla famiglia. Più tardi, ho sentito il medico dire che in realtà Marco era stato ferito da un colpo di pistola”.
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