
Samina Koussar la 27enne pakistana e Umar Jovinda, il figlio di appena 9 mesi, rimasti uccisi nell’impatto violentissimo sulla A14 la mattina di Natale potrebbero essere stati vittime del dispositivo a metano installato sulla Fiat Punto dove viaggiavano. Nell’incidente sono rimasti coinvolti anche il marito, Khalid Jovinda, 38 anni e l’altro figlio della coppia, di due anni, entrambi ricoverati in gravi condizioni.
Il padre dei bambini oggi ha ripreso conoscenza mentre il bimbo sopravvissuto resta molto grave. Erano da poco passate le nove e mezzo della mattina di Natale quando la famiglia, partita dalla loro casa di Civitanova Marche è giunta al casello di Rimini sud, sull’A14, a bordo di una Fiat Punto. Stando ai primi accertamenti l’auto procedeva a bassa velocità da Sud verso Nord. In prossimità del casello è stata tamponata violentemente da un’Opel Corsa guidata da un 40enne di Pesaro. In base a questa prima ricostruzione, sembra che una delle due bombole della Fiat Punto, alimentata a gas, abbia sfondato nell’urto l’abitacolo. L’impatto è stato molto violento e non ha lasciato scampo alla giovane ed bambino. Dopo l’incidente, l’autostrada è stata immediatamente chiusa fra Riccione e Rimini sud per rendere più rapidi i soccorsi e per permettere l’intervento dei vigili del fuoco, allertati proprio perché la Punto della famiglia era alimentata a metano. Il marito della donna vive in provincia di Macerata. L’uomo lavora alla Ipm, industria poliuretanica di Montecosaro che si occupa di produzione e lavorazione di suole per calzature. La moglie, Samina, lo aveva raggiunto tre anni. Faceva la casalinga. “Era brava – racconta il cognato, Raza Mustfa Jovinda – seguiva la casa, era molto attaccata alla famiglia, amava i figli”. Il marito della donna da quattro giorni aveva preso un’abitazione a Trodica di Morrovalle ma viveva ancora a Civitanova. La coppia aveva diversi parenti ed amici a Monte San Giusto, in provincia di Macerata. Ieri e il giorno prima la comunità pakistana si è raccolta in preghiera om ricordo di Samina e del suo piccolo.
ADB