‘Salva banche’: nessun risarcimento dai nuovi istituti

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Un momento della protesta contro il collasso delle quattro banche, svolta il 22 dicembre (TIZIANA FABI/AFP/Getty Images)

Alla vigilia di Natale, i consigli di amministrazione dei nuovi istituti nati da Banca Marche, Banca Etruria, Cariferrara e Carichieti hanno comunicato che, in base alle norme europee ed italiane, non potranno essere oggetto di azioni da parte di vecchi azionisti e obbligazionisti subordinati. I vecchi istituti in liquidazione non sono in grado di risarcirli e, dunque rimane il Fondo di solidarietà, ed entro limiti molto stretti, l’unica strada da percorrere per gli investitori ‘truffati’ per essere risarciti. Le risorse del Fondo, però, sono di 100 milioni di euro – contro gli 800 milioni persi dai titolari di conti e obbligazioni presso i quattro istituti – e, secondo il Governo, servirebbero solo per aiutare i piccoli investitori. E’ facile prevedere che i criteri per l’accesso al Fondo saranno rigidi e riservati a pochi; per chi rimarrà tagliato fuori, invece, sarà inutile ricorrere a vie legali non essendoci nessuno in grado di restituirgli i soldi. Questa mattina, intanto, i piccoli risparmiatori torneranno a protestare con un presidio davanti alla sede di Banca Etruria ad Arezzo: il Fondo è ritenuto insufficiente e molti non vedono spiragli per riottenere i loro risparmi. Non tutti avranno la fortuna di essere risarciti da un anonimo benefattore come accaduto qualche giorno fa in diretta tv a un anziano risparmiatore toscano.