
Questo 2015 che si sta per chiudere è stato per Vittorio Sgarbi un anno sicuramente non facile. Prima la perdita della madre, poi il malore che ha rischiato di costargli la vita. Il critico d’arte, in collegamento tv con Sabato in ha parlato di queste difficili eventi che lo hanno messo a dura prova.
“Qualcuno ha collegato, sul piano simbolico ed emotivo, il valore del cuore alla morte di mia madre, come se la perdita di lei avesse comportato una debolezza… E’ evidente che i dolori appartengono alla sensibilità, ma non so fino che a punto si possono ripercuotere su un organo fisico. In realtà io ho vissuto, diversamente da mia sorella che ultimamente stava vicino a mia madre e le ha fatto da madre, la forza di mia madre che stava bene. Quando ho visto negli ultimi anni il suo indebolirsi lentamente mi sono rassegnato al fatto che si era già allontanata da me. Chi è venuto al funerale è venuto per lei, non per me, da Tony Renis a Morgan. Avevano rapporti diretti con lei, al di là del fatto di essere mia madre“.
Questo è il primo Natale,per Sgarbi, senza la madre: “Ho visto il tavolo dove mangiavamo e ho pensato che chi se ne va lascia cose…. ho visto questo tavolo di vetro, con dei segni, delle righe. Ho pensato che mia madre avrebbe cercato di metterlo a posto perché durasse… più di lei. Ho avuto un momento di rimpianto“.
LC