
Non si sa ancora cosa sia successo alla signora Angela Nesta, morta di parto assieme alla figlia che aspettava, all’ospedale Sant’Anna di Torino nella notte fra il 26 e il 27 dicembre. La donna, alla sua prima e ricercatissima gravidanza, si sentiva male dal 21 dicembre; visitata al pronto soccorso del Sant’Anna era stata rimandata a casa: troppo presto per partorire. Il giorno dopo, la signora si era rivolta nuovamente al pronto soccorso del nosocomio torinese, accusando nuovamente gli stessi forti dolori all’addome: dimessa per la seconda volta. Oltre al dolore, però, sembrerebbe che siano state ignorate alcune perdite di sangue. Il 23 dicembre, la signora Angela era tornata in ospedale, venendo questa volta ricoverata a causa della pressione alta; i dolori, tuttavia, hanno continuato a tormentarla per i due giorni successivi. “Era una donna forte, resisteva bene al dolore – ha spiegato Francesco Scarlata, il compagno della signora – se si lamentava c’era un motivo. Ma le hanno detto di aspettare. Abbiamo chiesto se le facevano un cesareo. Ci hanno risposto di no, bisognava seguire un protocollo”. Il 26 dicembre il dolore diventa insopportabile; prima una dottoressa – giunta dopo la terza chiamata – le dice che è tutto nella norma ma, più tardi, arrivano cinque medici che le mettono una flebo. “Perdeva sangue – ha ricordato il compagno – ma continuavano a dirmi, è normale, vedrà che ne perderà molto di più dopo. Mi hanno mandato via”. Il marito lascia l’ospedale intorno alle 23: verso le due del mattino gli comunicano che sua figlia è morta ma che la moglie sta bene; alle 4.30 arriva la notizia del decesso della signora Angela. La procura indaga per omicidio colposo a carico di ignoti, anche se sembra siano state segnalate sette persone. Oltre al dramma, l’indifferenza: nessuno ha ancora spiegato alla famiglia come e perché siano morte madre e figlia. Oggi, si terrà l’autopsia alla presenza dei legali della famiglia e della difesa.
L. B.