“Vado a fare una gita” lo trovano in una miniera, morto e con le mani legate

MARKTSCHELLENBERG, GERMANY - JUNE 11: In this undated handout photo a spelunker explores the Riesending cave where an explorer is currently lying injured 1,000 meters below since June 8, 2014 near Marktschellenberg, Germany. The man, along with two colleagues, was exploring the Riesending vertical cave, which is over 20km long and up to 1,148 meters deep, when he was struck by rocks and severely injured. Since then specialist rescue workers from Switzerland and Italy have arrived to help with the arduous rescue effort, which could take up to several more days and even weeks. (Photo by Bergwacht Bayern via Getty Images)
(Bergwacht Bayern via Getty Images)

La testa in un sacchetto di plastica, alcuni giri di nastro adesivo su collo. I polsi stretti dietro la schiena da una fascetta da elettricista Così verso le 4.30 di sabato mattina è stato ritrovato, ormai cadavere, Oscar Leandri, lo speleologo amatoriale 54enne di Bertinoro. Si trovava presso in località Fosso del Fanante in Alta Valmarecchia nel Comune di Novafeltria a circa 700 metri dalla strada dove aveva lasciato il proprio pick up. Il corpo giaceva nel punto dove si dipanano dei cunicoli che fanno parte del complesso minerario abbandonato di Perticara a ridosso della montagna. L’uomo è uscito di casa giovedì, lasciando alla sua compagna e alla figlia adolescente un messaggio nel quale spiegava di voler compiere un’escursione nei cunicoli della miniera. Doveva tornare nel tardo pomeriggio ma non aveva più dato notizie di sé. L’allontanamento non era inusuale in quanto Leandri era solito compiere escursioni anche di più giorni. Questa volta, tuttavia,  l’uomo non rispondeva al telefono. Il cellulare, sebbene acceso, dopo alcuni squilli faceva partire la segreteria. Dopo aver atteso un giorno e mezzo la donna venerdì pomeriggio è partita alla ricerca del compagno. Ha trovato facilmente il mezzo dell’uomo in via Fanante. Temendo fosse rimasto bloccato in qualche cunicolo ha chiamato i soccorsi. Intorno alle 18.30 la donna si è rivolata alla Pro loco:  lo speleologo conosceva i soci e con loro ero solito esplorare boschi e anfratti della zona. Da Novafeltria sono dunque partiti nella tarda serata i mezzi dei vigili del fuoco e del Soccorso Alpino per dare inizio alle ricerche sulla Perticara. All’interno del pick-up è stata ritrovata tutta l’attrezzatura da escursione, segno che Leandri voleva effettivemente compiere un’esplorazione. Le ricerche sono andate avanti tutta la notte fino a quando, verso le 4.30, il corpo del 54enne è stato ritrovato. Tuttavia l’uomo indossava ancora i vestiti di ogni giorno, non quelli tecnici utilizzati per entrare nelle grotte. I carabinieri, chiamati dai soccorritori, hanno provveduto ad isolare la zona e ad eseguire i rilievi di rito. Sul posto intanto sopraggiungeva il pubblico ministero di turno, la dottoressa Elisa Milocco della Procura di Rimini. Una prima ispezione del cadavere da parte del medico legale non avrebbe evidenziato lesioni compatibili con segni di violenza o di colluttazione. Il perito non si è espresso sull’ora del decesso riservandosi maggiori dettagli dopo l’autopsia fissata per la mattinata di lunedì. Tutto il materiale, cellulare, pick-up, sacchetto di plastica e fascette, è al vaglio degli inquirenti. Nel pomeriggio di sabato, terminati gli accertamenti a Perticara si è provveduto ad interrogare parenti e conoscenti del Leandri. L’uomo non avrebbe avuto problemi di depressione o economici. Dagli inquirenti non viene tuttavia esclusa l’ipotesi del suicidio. Le indagini continuano senza tralasciare nessun aspetto sulla vita dell’uomo, abitudini e frequentazioni, che possano chiarire le cause del decesso. In questi giorni Leandri si trovava in ferie e sarebbe rientrato lunedì al suo posto di collaboratore tecnico all’Ufficio Progettazione ed esecuzione del Comune di Cesena. Sul lavoro viene descritto come una persona collaborativa ma molto riservata. Caratteristica, quest’ultima, che sembra aver  trovato eclatante e tragica conferma sabato notte.

Armando Del Bello