
Indicato dai ragazzini che lo frequentavano, tutti minorenni tra 15 e 17 anni, come il “gay famoso che paga bene” o “l’acceso tifoso dell’Inter”, “il re dell’hard nostrano”, Corrado Fumagalli, noto come conduttore della trasmissione “Sexy bar”, è il nome illustre tra i cinque bergamaschi coinvolti nell’inchiesta sui minorenni adescati in Internet portata avanti dalla Procura di Brescia. Quando però i militari dell’Arma dei Carabinieri si sono presentati in casa, non lo hanno trovato, perché il conduttore televisivo e fondatore di un canale dedicato al mondo interista è in questo periodo in Brasile.
Ha spiegato il suo avvocato Benedetto Maria Bonomo: “Fumagalli è in Brasile da diverse settimane, come ogni anno in questo periodo. Sono in contatto con lui e stiamo valutando il suo rientro in Italia. Comunque le accuse che gli vengono rivolte sono tutte da chiarire”. In ogni caso, la sorella di Fumagalli ha fatto strada ai carabinieri, che hanno portato via dall’abitazione del conduttore diverso materiale. Nell’inchiesta, gli indagati – tutti accusati di prostituzione minorile e tra loro anche un sacerdote – sono finiti ai domiciliari e rischiano tra i 5 e i 12 anni di reclusione.
In particolare, Fumagalli – in base a quanto scrive il Gip Alessandra Sabatucci – “era solito invitare due ragazzi alla volta e consumare rapporti sessuali nella sua abitazione dopo aver offerto il pranzo e aver condotto le persone offese presso il centro commerciale Orio al Serio per fare acquisti”. Per ogni prestazione sembra venissero corrisposti ai ragazzini 50 euro e in un caso il conduttore avrebbe regalato a un 16enne un cellulare nuovo con cui scambiarsi sms.
GM