Luca Varani, ecco perchè non ha urlato

Luca Varani (Facebook)
Luca Varani (Facebook)

Secondo quanto risulterebbe dall’autopsia sul corpo di Luca Varani, 23 anni, ucciso in un appartamento del quartiere Collatino, alla periferia di Roma, il giovane è stato sgozzato dai suoi aguzzini, Manuel Foffo e Marco Prato, prima di essere colpito a morte. Per tale ragione, molto probabilmente il 23enne non ha urlato né chiesto aiuto durante le sevizie a causa di quelle lesioni alla gola. Per entrambi gli assassini di Luca Varani, il pm Francesco Scavo ha chiesto al gip Riccardo Amoroso la convalida degli arresti e l’emissione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere.

Nel corso dell’interrogatorio, Foffo ha spiegato ai magistrati che lo accusano che lui e il 29enne Marco Prato hanno dormito affianco al cadavere della loro vittima. Lo studente universitario ha altresì sottolineato: “In passato avevo avuto un momento in cui avevo l’intenzione di far del male a qualcuno. Non so come questa idea sia maturata tra me e me. Anche se ho avuto il pensiero in passato è rimasto tale e non ho mai pensato che potesse concretizzarsi. Non mi ritengo capace di aver fatto quello che ho fatto”.

Foffo ha anche chiamato in causa un giovane che sarebbe arrivato nell’appartamento degli orrori prima di Luca Varani e a cui in qualche modo è andata bene: “Io e Marco abbiamo deciso di trascorrere del tempo insieme da mercoledì scorso nel mio appartamento ma non siamo stati sempre soli. Ricordo, ad esempio, che è venuto anche un mio amico di nome Alex che avevo conosciuto mesi fa in una pizzeria sulla Tiburtina. Quando è venuto a casa eravamo sotto l’effetto di cocaina, ma mantenevamo la lucidità”. Molto peggio andrà invece al 23enne qualche ora dopo.

GM