Roberta Ragusa, il verdetto della Cassazione

Roberta Ragusa e Antonio Logli (foto dal web)
Roberta Ragusa e Antonio Logli (foto dal web)

La Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi presentati dalla Procura e dalle parti civili annullando con rinvio il proscioglimento di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, nei confronti del quale lo scorso 6 marzo il Gup, Giuseppe Laghezza, aveva stabilito il ‘non luogo a procedere’ per insufficienza di prove. La Procura di Pisa, nel corso dell’udienza preliminare, aveva chiesto per l’uomo il rinvio a giudizio per omicidio volontario e distruzione di cadavere.

Secondo il procuratore di Pisa Antonio Giaconi c’erano “indizi gravi, precisi e concordanti” in base ai quali Antonio Logli doveva essere processato. “E’ un bugiardo patentato”, lo aveva definito il pm, ricordando che il 53enne “portava avanti da molti anni una relazione clandestina con un’amante che era una persona intima della moglie e ciò dimostra la sua capacità di simulare e dire menzogne”. Motivando il proscioglimento, il gup aveva invece sostenuto che “gli elementi acquisiti agli atti” erano “insufficienti, contraddittori o comunque inidonei a sostenere l’accusa in giudizio e nel contempo non impinguibili mediante l’istruttoria dibattimentale”.

Con la sentenza odierna, la Cassazione avalla quanto sostenuto nella requisitoria dal pg Oscar Cedrangolo, che aveva chiesto ai giudici della prima sezione penale della Suprema Corte di annullare il proscioglimento di Antonio Logli deciso dal Gup di Pisa. Ora il 53enne tornerà davanti a un giudice, che dovrà nuovamente stabilire se rinviarlo a giudizio.

GM