
Papa Francesco ha pubblicato la tanto attesa “Esortazione apostolica post sinodale”, un documento di duecentosessanta pagine, nove capitoli, 325 paragrafi che tira le somme dei due Sinodi sulla famiglia riuniti nell’ottobre 2014 e 2015. Chiariamo subito che la tanto attesa, da alcuni sperata e da altri temuta “rivoluzione” di Papa Francesco non c’è stata, almeno nella dottrina. Infatti non ci sono nuove norme dottrinali, bensì un modo diverso e senza dubbio innovativo di interpretarle. A chiarire questa questione è lo stesso Pontefice in apertura: “Non tutte le discussioni dottrinali, morali o pastorali devono essere risolte con interventi del magistero. Naturalmente, nella Chiesa è necessaria una unità di dottrina e di prassi, ma ciò non impedisce che esistano diversi modi di interpretare alcuni aspetti della dottrina o alcune conseguenze che da essa derivano. Questo succederà fino a quando lo Spirito ci farà giungere alla verità completa, cioè quando ci introdurrà perfettamente nel mistero di Cristo e potremo vedere tutto con il suo sguardo”.
Passando alle questioni concrete il Papa affronta così il tanto dibattuto problema dei sacramenti alle persone risposate: “Se si tiene conto dell’innumerevole varietà di situazioni concrete, è comprensibile che non ci si dovesse aspettare dal Sinodo o da questa Esortazione una nuova normativa generale di tipo canonico, applicabile a tutti i casi. È possibile soltanto un nuovo incoraggiamento ad un responsabile discernimento personale e pastorale dei casi particolari, che dovrebbe riconoscere che, poiché il “grado di responsabilità non è uguale in tutti i casi”, le conseguenze o gli effetti di una norma non necessariamente devono essere sempre gli stessi”. Si tratta in pratica di “discernere quali delle diverse forme di esclusione attualmente praticate in ambito liturgico, pastorale, educativo e istituzionale possano essere superate. I divorziati che vivono una nuova unione, possono trovarsi in situazioni molto diverse, che non devono essere catalogate o rinchiuse in affermazioni troppo rigide”. Dunque nessuna nuova norma in merito ai Sacramenti alle coppie risposate, ma più libertà d’interpretazione affidata ai vescovi e ai sacerdoti.
Il Papa è tornato poi a ribadire l’importanza e la centralità del matrimonio tra uomo e donna e della famiglia tradizionale: “Non si avverte più con chiarezza che solo l’unione esclusiva e indissolubile tra un uomo e una donna svolge una funzione sociale piena, essendo un impegno stabile e rendendo possibile la fecondità. Dobbiamo riconoscere la grande varietà di situazioni familiari che possono offrire una certa regola di vita, ma le unioni di fatto o tra persone dello stesso sesso, per esempio, non si possono equiparare semplicisticamente al matrimonio. Nessuna unione precaria o chiusa alla trasmissione della vita ci assicura il futuro della società”. Francesco ha poi attaccato nuovamente l’ideologia gender: “Una ideologia che nega la differenza e la reciprocità naturale di uomo e donna prospetta una società senza differenze di sesso, e svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un’identità personale e un’intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina. Inquietante che alcune ideologie di questo tipo cerchino di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini”. Il Pontefice ha anche ribadito l’avversione alla pratica dell’utero in affitto: “La vita umana e l’essere genitori sono diventate realtà componibili e scomponibili, soggette prevalentemente ai desideri di singoli o di coppie. Non cadiamo nel peccato di pretendere di sostituirci al Creatore”.
Infine ha chiarito nuovamente la posizione della Chiesa in merito alla contraccezione: “Fin dall’inizio l’amore rifiuta ogni impulso di chiudersi in sé stesso e si apre a una fecondità che lo prolunga oltre la sua propria esistenza. Dunque nessun atto genitale degli sposi può negare questo significato, benché per diverse ragioni non sempre possa di fatto generare una nuova vita”.
F.B.
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